Serata di follia a Sant’Anastasia, alle porte di Napoli dove una bambina di 10 anni è stata colpita accidentalmente alla testa da uno dei colpi, almeno dieci , esplosi davanti ad un bar dove si trovava a
mangiare un gelato insieme alla mamma e al papà, feriti anche loro in maniera lieve.
Anche la bambina se la caverà: miracolosamente il rifornimento che l’ha centrata si è fermato
allo zigomo. A sparare, due persone a bordo di uno scooter, due ragazzi. Uno di loro, Emanuele Civita, di 19 anni, è stato fermato dai carabinieri della compagnia di Castello di Cisterna, coordinati dalla Dda di Napoli è stato identificato grazie alle immagini delle videocamere di sorveglianza installate in zona e dopo l’acquisizione di alcune testimonianze .
I due erano stati allontanati poco prima, per aver litigato con altri ragazzi, dai gestori di un bar a chiosco che si trova di fronte a quello dove la famiglia era andata a prendere un gelato. Un affronto che doveva essere venduto, evidentemente. Per questo sono tornato a bordo di uno scooter, armati di un revolver e di un mitra, che prima hanno ostentato davanti ai due bar, per poi esplodere diversi colpi verso la piazza in un secondo passaggio.
La famiglia, residente al confine tra Pollena Trocchia e Volla, si era recata nella vicina Sant’Anastasia per cenare insieme a degli amici. Poi si era fermata in uno dei bar più noti e frequentati della zona per un gelato. Ma non ne ha avuto il tempo. Appena fuori dal bar, i tre sono stati raggiunti dai proiettili impazziti, che hanno colpito la bambina alla testa, la mamma di 35 anni all’addome e il papà 43enne ad una mano.
Provvidenziale la corsa all’ospedale pediatrico Santobono di Napoli , dove la piccola è stata sottoposta a due interventi chirurgici per l’estrazione dell’ogiva, e dove è ricoverata in prognosi riservata in rianimazione per almeno 72 ore, sotto stretto controllo sanitario. La mamma, invece, ha avuto una
ferita superficiale all’addome ed è ricoverata al Cardarelli di Napoli, dove resterà in osservazione per le prossime 48 ore. Le indagini dei carabinieri sono scattate subito.
I militari hanno sentito diverse testimonianze e acquisito le immagini di alcuni sistemi di videosorveglianza presenti in zona, grazie alle quali sono riusciti a risalire al 19enne, che al momento della perquisizione domiciliare era assente, ma si è poi consegnato agli uomini dell’Arma: il giovane è “gravemente indiziato” dei reati di tentato omicidio e porto illegale di arma. Ancora in corso l’identificazione della seconda persona che si trovava sullo scooter.
Civita, con precedenti per detenzione di armi e stupefacenti, è residente a Somma Vesuviana, e secondo quanto si è appreso il padre, Fabio, nel 2014 fu raggiunto da un provvedimento cautelare in quanto ritenuto affiliato al clan camorristico D’Avino, operante proprio sul territorio di Somma Vesuviana.
L’identificazione del giovane è stata possibile grazie alle immediate indagini dei militari dell’Arma, attraverso l’acquisizione dei filmati di diverse telecamere presenti nell’area e con l’assunzione di alcune informazioni testimoniali, attività svolte con il supporto del Nucleo Investigativo di Castello di Cisterna e la partecipazione del pubblico ministero.
I due ragazzi, secondo la ricostruzione dei carabinieri, esploserebbero almeno dieci di colpi arma da fuoco nella piazza dove erano presenti cittadini e avventori di alcuni bar e gelaterie. La famiglia coinvolta stava consumando un gelato all’esterno di un bar.