“Mettete la mano alla tasca , bisogna aiutare gli amici di Napoli” suona su per giù cosi la rihiesta estorsiva fatta ai titolari di alcune ditte che avevano in ristrutturazione degli edifici storici del centro storico di Napoli insomma, ‘mi manda Picone’.
Stamane i carabinieri del Comando provinciale di Napoli e gli agenti della polizia su delega del procuratore della Repubblica di Napoli hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di P. G. accusato di due estorsioni consumate e due tentate pluriaggravate presso i cantieri relativi ai lavori di ristrutturazione di due edifici storici siti nel centro di Napoli: ‘Palazzo Maddaloni’ in via Maddaloni e ‘Palazzo Serra di Cassano’ in via Monte di Dio.
L’esattore del pizzo dietro minacce avrebbe costretto il titolare della ditta edile che stava eseguendo i lavori in entrambi i siti a consegnare la somma complessiva di 15.000 euro. La gabella era obbligatoria perchè la richiesta era a nome delle organizzazioni camorristiche “gli amici di Napoli”.
Dopo aver incassato il denaro c’è stato un altro tentativo di estorsione, accaduto nel mese di luglio 2023, su di un cantiere di un palazzo storico di piazza Municipio.
Questa volta P.G. ha richiesto al titolare di una ditta edile una dazione non quantificata a nome di un clan dei Quartieri Spagnoli, evento che non si è poi verificato.
Come da tradizione Natale, Pasqua e Ferragosto sono i periodi in cui i rappresentanti dei clan battono a tappeto attività commerciali, cantieri edili, condomini per incassare denaro da impiegare per l’organizzazione criminale.
A questi ‘prelievi’ occorre aggiungere la riffa, la vendita di numeri con la promessa di un premio da corrispondere a chi vince e la raccolta di ‘offerte’ per processioni e manifestazioni di quartiere pseudo religiose.