Colpo di scena, scatta un nuovo sequestro patrimoniale per i tre imprenditori i fratelli Pellini. Il provvedimento è stato notificato dalla Guardia di Finanza di Napoli, su disposizione della sezione misure di prevenzione della Procura di Napoli, ha sequestrato in via preventiva il loro patrimonio ritenuto provento di attività illecita.
Ricordiamo che i fratelli Giovanni, Cuono e Salvatore Pellini che per anni hanno operato nel settore del recupero, smaltimento e riciclaggio di rifiuti urbani ed industriale e ritenuti dalla magistratura con sentenza passata in giudicato responsabili dell’inquinamento di Acerra e di aver pesantemente contribuito alla Terra dei Fuochi. E nell’ambito giudiziario i tre imprenditori, condannati in via definitiva per reati ambientali nel 2017, per una serie di inefficienze e cavilli hanno ottenuto il dissequestro di beni per oltre 200 milioni di euro.
La confisca di primo grado dei beni è arrivata nel 2019 confermata dalla Corte di Appello di Napoli il 19 giugno 2023 ma s il 20 aprile del 2024, la Sesta Sezione Penale della Corte di Cassazione ha annullato il decreto della Corte di Appello di Napoli disponendo la restituzione dei beni e dando ragione ai legali dei fratelli Pellini. Motivo? Erano trascorsi i 18 mesi di tempo entro cui la Corte di Appello avrebbe dovuto decidere.
Uno scandalo che ha fatto infuriare gli ambientalisti, i familiari delle vittime e anche don Maurizio Patriciello, il parroco di Caivano. Stamane sono scattati nuovi accertamenti economico-patrimoniali da parte della Procura, che ha portato al nuovo decreto di sequestro. Secondo i magistrati non solo sarebbe confermata la pericolosità sociale degli imprenditori di Acerra ma c’è una sproporzione tra i beni posseduti e i redditi dichiarati al Fisco.