“Non si può piu vivere così. Abitare a Fuorigrotta significa rischiare di morire ogni momento del giorno”.
C’è paura, incredulità e tanto terrore tra i residenti di via Leopardi che oggi pomeriggio hanno rischiato seriamente di diventare bersagli mobili nel corso di una sparatoria tra due moto con in sella quattro persone che si sono affrontate a pistolettate. Un far west nel cuore del quartiere dell’area occidentale della città ad un orario, le 19 con tante persone in strada. La sezione dei carabinieri della scientifica ha raccolto dal selciato cinque bossoli.
L’inseguimento tra i due centauri è cominciato in via Leopardi dove all’altezza del supermercato Flor do Cafè e poi della rosticceria Imperatore, i due gruppi ostili si sono scontrati esplodendo alcuni colpi di pistola sparati in rapida successione.
Alla scena hanno assistito gli agenti di una volante del commissariato San Paolo che si trovano nei pressi della strada, palcoscenico dell’ennesimo episodio di cronaca nera. I poliziotti si sono lanciati in un inseguirmento allertando la centrale e chiedendo rinforzi. I due scooter di grossa cilindrata, complice il traffico caotico, sono riusciti a dileguarsi in direzione via Consalvo facendo così perdere le proprie tracce.
Poteva scapparci il morto. Via Leopardi con Viale Augusto sono le principali arterie del quartiere con numerose attività commerciali. Qui è ubicata la stazione della cumana e a breve, il prossimo 16 luglio, in Piazza Italia sarà inaugurata la fermata della linea 6 di Fuorigrotta, insomma, zone densamente abitate e trafficate ma seriamente a rischio.
Non appena si sono sentiti i colpi di pistola, si è scatenato il fuggi fuggi. Scene di vero terrore con madri e figli che si sono messe a riparo in qualche negozio. Sul posto oltte alla polizia sono intervenuti i carabinieri a cui sono toccati i rilievi. Le indagini sono affidate alla Squadra Mobile della Questura di Napoli con il primo dirigente Giovanni Leuci.
Tanta rabbia tra chi vive e abita a Fuorigrottq: “Sembra la Secondigliano degli anni Novanta” scrive un residente. Sulla stessa lunghezza d’onda un’altra abitante che dice: “Un pomeriggio vai a fare la spesa al Flor do Cafe e ti trovi un proiettile in corpo . Proprio in quella zona, alcuni anni fa, capitó a quel povero poliziotto , un proiettile sparato in testa fuori la cumana , si salvò ma finì in sedia a rotelle e pochi mesi fa è morto. Si vede che non è cambiato niente !”.
Il riferimento è al poliziotto Nicola Barbato, specializzato in attività antiracket, Medaglia d’oro al valore civile, che nel corso di un’indagine il 24 settembre del 2015 mentre si trovava in auto fu sparato dall’esattore sentitosi braccato.
Il quartiere Fuorigrotta è attraversato da tensioni e fibrillazione criminali. Diversi clan si contendono il controllo del territorio. Una lunga scia di sangue con omicidi e ferimenti ha fatto piombare il quartiere in un baratro. L’ultimo episodio, in ordine di tempo, è il ferimento di una donna mentre era alle giostrine di Piazza Italia con la figlia piccola. In molti però denunciano l’assenza di attenzione delle forze dell’ordine in termini di prevenzione e contrasto.
A nulla servono le prove muscolari con pomposi blitz e tante divise in strada a favore di telecamera. Occorre un contrasto sistematico con azioni mirate e lotta alle piazze di spaccio. Impoverire note famiglie criminali che tra spaccio di droga, usura e racket da sempre impongono e affliggono i quartieri dell’area Flegrea.