Si è svolto presso il complesso monumentale Donnaregina, il “Premio Ammaturo-Legalità Città di Napoli”, istituito alla memoria del dirigente della Squadra Mobile di Napoli Antonio Ammaturo, assassinato il 15 luglio del 1982 in piazza Nicola Amore insieme con l’agente scelto Pasquale Paola, che gli faceva da autista. Due uomini dello Stato, vittime della barbarie alla fine dei terribili anni di piombo.
La premiazione ha riguardato dirigenti e agenti che si sono distinti in operzioni di servizio. Dopo è seguito un dibattito moderato dalla giornalista Anna Paola Merone, hanno partecipato il prefetto Michele di Bari, il procuratore della Repubblica Nicola Gratteri e Luciano Brancaccio, professore di sociologia dell’Università degli Studi di Napoli ‘Federico II’ e componente del Lirmac.
“Dobbiamo chiederci – ha detto il prefetto di Napoli, Michele di Bari – come è cambiata la società, non come è cambiata la camorra. Napoli è cambiata, così anche l’approccio al crimine è cambiato”.
“La vita e la carriera Ammaturo – ha detto il questore Maurizio Agricola – rappresentano un esempio. È come se il nostro lavoro di oggi fosse dedicato a chi è venuto prima di noi. La morte di Ammaturo è un sacrificio che merita un riscatto che implica un impegno collettivo e costante da parte di tutti i settori della società”. Poi ha preso la parola Gratteri, che ha rinnovato l’appello ai napoletani a prendere coscienza, ad assumere anche con gesti importanti e coraggiosi la presa di distanza dalla “malaNapoli”.
“Le forze dell’ordine le conoscete – ha dichiarato – sapete che sono di alto livello qui a Napoli, quindi si sta facendo tutto quelle che è nelle possibilità umane di fare. Se ci sono delle cose che non vanno, denunciatele, voi dovete essere da stimolo per noi”.Quarantadue anni dopo per non dimenticare, per tenere vivo il ricordo di un uomo – poliziotto di razza, e mai definizione fu più azzeccata ed estranea alla retorica – che sacrificò la vita per combattere ogni forma di criminalità.A concludere l’evento l’ esibizione musicale dei giovani talenti del Dipartimento di Jazz del Conservatorio S.Pietro a Majella.