Parco Verde di Caivano, atto secondo. Alle prime ore del mattino l’intera zona è stata circondata dai blindati delle forze dell’ordine per dare esecuzione agli sfratti dei residenti in case popolari pubblica senza diritto. Al blitz ha partecipato anche il prefetto di Napoli, Michele Di Bari e con lui c’era anche don Maurizio Patriciello, parroco battagliero del Parco Verde. Non sono mancati i momenti di tensione quando sono state sgomberate le 36 case occupate abusive. Nel corso dell’operazione sono state identificati altri 240 casi di occupazione illegale risultano 419 persone con reati connessi. Ricordiamo che ci sono 204 alloggi sotto sequestro e occorre capire se dopo una rigida istruttoria si arriverà a una parziale regolarizzazione amministrativa. Per chi non avrà i requisiti ci sarà lo sgombero.
“Come noto, su iniziativa del Governo sono in corso le attività di intervento per la riqualificazione del complesso residenziale del Parco Verde nel territorio del Comune di Caivano, sono stati eseguiti numerosi interventi di urbanizzazione e riqualificazione, tra gli altri, la restituzione alla collettività dell’ex Centro sportivo Delphinia e del Parco Urbano Livatino. In particolare, sono attualmente in corso le operazioni di sgombero di n.36 appartamenti, ubicati presso il Parco Verde, abusivamente occupati” spiega una nota della Prefettura.
“Si tratta esclusivamente di nuclei familiari assolutamente privi dei requisiti, previsti per l’accesso all’Edilizia Residenziale Pubblica, sia per motivi economici sia per avere condanne penali per delitti per i quali è prevista la pena detentiva non inferiore a sette anni. Il programma prevede la messa in sicurezza di tutti i 750 immobili facenti parte del “Parco Verde” che saranno riqualificati dal Commissario Straordinario per il territorio del Comune di Caivano. Tutti i nuclei interessati, pertanto, già nella giornata odierna, potranno ricevere assistenza presso l’ufficio del Commissario Straordinario per la predisposizione della necessaria documentazione”.
Lo stesso Prefetto ha parlato con alcune persone e nuclei familiari. Contestato, invece, don Maurizio Patriciello accusato da molti sgomberati di essere l’artefice con le sue denunce di questa situazione.