Imponevano il pizzo agli imprenditori. Soldi che dovevano essere dati al clan per rimpinguare la cassa comune del sodalizio che da almeno 40 anni detta ‘legge’ a Giugliano e partecipa come socio fondatore ad Alleanza di Secondigliano.
La Direzione Investigativa Antimafia ha eseguito una ordinanza di custodia cautelare emessa dal GIP del Tribunale di Napoli, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia, nei confronti di 7 persone (di cui 4 sottoposte alla misura della custodia cautelare in carcere, 3 a quella degli arresti domiciliari) gravemente indiziate, a vario titolo, del reato di associazione di tipo mafioso nonché dei delitti di estorsione, tentata estorsione, trasferimento fraudolento di valori, aggravati dalla finalità di agevolare l’organizzazione criminale denominata clan Mallardo di Giugliano in Campania, e dall’aver agito avvalendosi della forza di intimidazione derivante dall’appartenenza a sodalizi di tipo camorristico, evocata nei confronti delle vittime, e della condizione di assoggettamento che ne deriva. I camorristi tenevano sotto assedio gli imprenditori e con minacce estorcevano soldi e altre utilità.
Un colpo importante messo a segno dalla Procura di Napoli diretta da Nicola Gratteri e volta a disarticolare la forza vive dei clan e soprattutto asciugate i vantaggi patrimoniali e finanziari. Plaude all’operazione l’associazione SOS Impresa.

“Quest’operazione dimostra che il contrasto al racket nella provincia di Napoli sta intensificandosi in modo significativo, e che lo Stato è presente, forte e pronto a proteggere chi sceglie di ribellarsi alla camorra. Nella zona di Giugliano, così come in altre aree della Campania, stiamo assistendo a un crescente numero di imprenditori che decidono di non subire più passivamente le minacce mafiose, ma di denunciare e affidarsi alle istituzioni. Questo è un segnale incoraggiante che ci sprona a continuare il nostro lavoro di supporto e assistenza alle vittime” – spiega il presidente di SOS Impresa, Luigi Cuomo che rivolge un appello a tutti gli operatori economici del territorio affinché non restino soli e spaventati di fronte alle richieste estorsive, ma trovino il coraggio di denunciare.
“L’associazione offre supporto totale e gratuito alle vittime di racket e usura, accompagnandole in ogni fase del percorso, dalla denuncia alla protezione legale, fino all’accesso al Fondo di Solidarietà per le vittime di racket e usura, previsto dalla legge per ottenere il ristoro dei danni subiti. È solo attraverso un impegno collettivo e costante che si può continuare a spezzare il ciclo di violenza e sopruso imposto dalle mafie. SOS Impresa ribadisce che il coraggio delle vittime, unito al sostegno della società civile e al lavoro delle istituzioni, è la chiave per sradicare definitivamente il fenomeno delle estorsioni mafiose dal nostro territorio” – conclude -.