Estorsioni a tappeto, spaccio di droga, contrabbando, controllo sui parcheggiatori abusivi, detenzione di armi e gli ormeggi abusivi del lungomare di Napoli. Sono parte degli interessi del clan Troncone e Frizziero. Il primo autoctono facente capo al boss detenuto Vitale Troncone e operante nel quartiere Fuorigrotta, l’altro capitanato da Rosario Frizziero e radicato nella zona della Torretta con ramificazioni sul lungo mare e il quartiere Chiaia.

L’inchiesta coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia è stata portata avanti dai carabinieri del Nucleo Investigativo di Napoli culminato con il blitz di stamane con misure cautelari a carico di 24 affiliati ai due clan di camorra. Attraverso intecettazioni e immagini delle videocamere di sistemi di sorveglianza privati e pubblici gli inquirenti sono riusciti a documentare diversi episodi criminosi, dalle scorribande delle paranze dei malviventi sui motorini a scopo intimidatorio al passaggio del denaro delle estorsioni da parte degli esercenti taglieggiati nei negozi o anche in strada.

Le indagini hanno documentato il versamento, con cadenza settimanale, di somme di denaro a titolo di “controprestazione” per l’esercizio delle relative attività illecite sul territorio. Nel mirino non solo esercizi pubblici ma anche ‘operatori’ dediti allo svolgimento di attività illecite (spaccio di sostanze stupefacenti , contrabbando di tabacchi lavorati esteri e parcheggiatori abusivi). Nel corso delle indagini, svolte tra il 2020 e il 2023, è stato anche dimostrato da parte del clan Troncone il reimpiego dei proventi delle attività di contrabbando e di spaccio di sostanze stupefacenti nell’acquisto di barche, intestate fittiziamente e poi noleggiate attraverso una società di Nisida.

Proprio per i natanti il GIP di Napoli ha emesso un provvedimento di sequestro preventivo, disponendo il divieto di esercizio dell’attività imprenditoriale nei confronti della titolare della società e del marito, che aveva agito quale intermediario. Le indagini svolte hanno consentito di accertare anche l’ingresso occulto e l’utilizzo di telefoni cellulari in alcune strutture detentive, a mezzo dei quali i vertici dei clan avrebbero impartito disposizioni per la gestione degli affari illeciti.

Un desolante affresco criminale che mostra come i camorristi agissero in modo spavaldo, alla luce del sole per perpetrare i propri soprusi. Nulla veniva fatto di nascosto oppure con il favore delle tenebre. Ma il crimine si consumava nella quotidianità come del resto le minacce ed i pestaggi a chi non voleva versare il denaro. Per convincere quelli più riottosi scendeva la ‘paranza’, un carosello di moto che andavano in strada e nelle piazze per farsi vedere dai titolari delle attività commerciali.

Plauso dell’associazione SOS IMPRESA Rete per la Legalità della Campania Aps che atrraverso il suo presidente Luigi Cuomo esprimere un forte riconoscimento e ringraziamenti alle Forze dell’Ordine e alla Procura Distrettuale Antimafia di Napoli, in questo caso per indagini coordinate dal procuratore aggiunto dott. Sergio Amato e dal sostituto procuratore dott. Salvatore Prisco, per la nuova operazione condotta oggi, che ha portato all’arresto di 24 membri dei clan Troncone e Frizziero.

Rivolgiamo un appello ai cittadini: il vostro sostegno e la vostra collaborazione sono fondamentali. Ogni denuncia, ogni gesto di coraggio, contribuisce a liberare le nostre comunità dalla morsa della criminalità. Insieme possiamo costruire un futuro migliore, in cui la legalità e il rispetto delle regole siano i fondamenti della nostra società.