È morto, a Scalea, in Calabria, dov’era agli arresti domiciliari per un’inchiesta della Dda di Catanzaro, su un traffico di stupefacenti, Antonio Pignataro, 68 anni, storico esponente della Nuova Famiglia negli anni 80 e referente sul territorio di Nocera Inferiore. Coinvolto nella vicenda dell’omicidio di Simonetta Lamberti, rimasta uccisa, il 29 maggio del 1982, in un agguato che mirava ad eliminare il padre, il giudice di Cava de’ Tirreni, Alfonso Lamberti, vero obiettivo dei sicari.
Pignataro partecipò al delitto, non fu l’esecutore materiale. Nel 2012 decise di collaborare con la Procura Antimafia di Salerno facendo i nomi del mandante del delitto così come dei sicari, tutti deceduti. Fu condannato alla pena di 30 anni. L’omicidio avvenne lungo la Provinciale che collega Vietri sul Mare con Cava de’ Tirreni.
I proiettili esplosi dai sicari invece di colpire il giudice raggiunsero la piccola. Nel 2017, Antonio Pignataro, verrà arrestato su inchiesta della Dda per scambio elettorale politico-mafioso a Nocera Inferiore, promise voti in cambio di una speculazione edilizia. Le accuse poi non trovarono riscontro nel corso del processo.