È il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca che in aula ribadisce come la legge sull’autonomia differenziata approvata a colpi di maggioranza dal Parlamento è una norma iniqua. Non è casuale se proprio dalla Campania parte la crociata con De Luca che bolla l’autonomia differenziata “Una legge sciagurata”. C’è l’attenzione nazionale su ciò che a breve deciderà al centro direzionale di Napoli, il Consiglio regionale della Campania.
“È la seduta di Consiglio regionale più importante dei miei 14 anni da consigliere”. Parla Mario Casillo, capogruppo del Pd in Consiglio regionale della Campania. L’assise deve pronunciarsi attraverso il voto sull’approvazione di due quesiti per chiedere l’indizione del referendum abrogativo sull’autonomia differenziata. Nel primo quesito, come ha spiegato il presidente del Consiglio regionale della Campania, Gennaro Oliviero, si chiede la cancellazione totale della legge. Nel secondo “andremo nel dettaglio su alcune materie per scongiurare lo spacchettamento delle competenze”.

Dalla Campania parte un segnale nazionale rivolto alle altre regioni italiane. Domani lo stesso testo sarà sottoposto all’attenzione del Consiglio regionale dell’Emilia Romagna e poi a catena di altre Regioni. L’intento è bloccare la legge e chiamare gli italiani a pronunciarsi sulla nuova norma dell’autonomia differenziata. Una legge che anche i presidenti di Regione di centrodestra hanno fortemente criticato. Si parla di uno scambio politico per tenere buono Matteo Salvini e l’alleato Lega al governo.
“Questa è la mia terza legislatura, abbiamo fatto riunioni infinite per trovare risorse per risollevare la Campania e il Sud ora arriva una norma dello Stato che annulla gli sforzi di questi anni e tutto il lavoro fatto” – attacca Casillo –
“Non confondiamo il principio dell’autonomia che significa responsabilità dei servizi ciò che non accettiamo è declinazione del principio dell’autonomia che fare un Nord sempre più ricco e un Sud sempre più povere. Questa cosa è inaccettabile” – conclude il capogruppo Casillo che lancia un appello ai colleghi del Movimento 5 Stelle affinché ritirino i loro subemendamenti e adottino il testo che esige la sintesi e l’armonizzazione delle indicazioni anche delle altre Regioni.
La Campania, infatti, è la prima delle cinque Regioni a guida centrosinistra e campo largo a votare la richiesta di referendum. Il comune denominatore è che si tratta di una norma iniqua ed è giusto che i cittadini italiani si esprimano. La vice presidente del Consiglio regionale ha lanciato un appello ai colleghi consiglieri del centrodestra “fare obiezione di coscienza, perchè dinanzi agli interessi della gente del Sud non c’è bandiera di partito che tenga”.