La Prof di sostegno arrestata per maltrattamenti e violenza sessuale nei confronti di alcuni alunni, tutti minorenni dell’Istituto comprensivo ‘Catello Salvati’ di Castellammare di Stabia ha risposto alle domande del Gip nel carcere femminile di Avellino dove è detenuta respingendo tutte le accuse.
I magistrati della Procura di Torre Annunziata hanno ascoltato anche molti insegnanti della scuola per capire se c’erano dei sospetti sui fatti addebitati alla Prof di sostegno. Nel frattempo il ministero ha inviato presso l’istituto comprensivo gli ispettori per accertare e chiarire una serie di anomalie che sono emerse nel corso delle indagini cominciate dalla denuncia di alcuni genitori di alunni.

In particolare gli inquirenti vogliono capire come mai l’insegnante e alcuni alunni spesso si ritrovavano nella ‘saletta’, quando nei fatti la prof aveva come alunno un solo ragazzo. Perché nessun dirigente o collega dell’insegnante ha chiesto conto di questo ‘costume’? Perché nessuno ha mai segnalato al dirigente scolastico questa anomalia? Ricordiamo che le denunce sono state inoltrate dai genitori di alcuni alunni dopo che un paio di mamme hanno aggredito l’insegnante di sostegno dopo aver appreso da uno studente sospeso la verità.
Infatti, dopo l’aggressione e il pestaggio della docente avvenuto a novembre scorso da parte di un gruppo di genitori, l’Ufficio scolastico regionale della Campania aveva disposto una ispezione per comprendere l’accaduto e pare anche in quel frangente non fossero emersi i dettagli della cosiddetta ‘saletta’.
Ricordiamo che l’Istituto ‘Salvati’ sorge nel quartiere di Scanzano, feudo del clan storico dei D’Alessandro, E proprio questa scuola media era stata premiata proprio dal ministro per la grande cura mostrata verso gli alunni, la prima scuola in Italia ad attivare i fondi per i Pon estivi, con corsi di windsurf per bambini che non partono per le vacanze e campi estivi in città a loro riservati.