Ti “raccomando”, sindaco

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Il decreto è il numero “3022” del 15 novembre 2011. La firma in calce è quella del vicesindaco Tommaso Sodano. L’ “oggetto” del decreto recita : “Collaborazione a titolo gratuito da prestarsi dal signor Claudio de Magistris all’interno dell’ufficio di diretta collaborazione dell’organo politico”. Dopo sette mesi “a nero” il sindaco Luigi de Magistris con un provvedimento ad personam mette in “chiaro” la posizione giuridica e amministrativa del fratello.

A Napoli ci si abitua a tutto. Ma la domanda resta sul tappeto e senza uno straccio di risposta: lavorare “a titolo gratuito” assolve dal pensare che Claudio de Magistris in quanto fratello del sindaco è più uguale di un normale cittadino partenopeo? Il fatto che il contratto di consulenza sia a titolo gratuito con Palazzo San Giacomo non cancella l’oggettivo trattamento di favore di stampo familistico.

E’ o non è un “raccomandato”? E’ ancora credibile  parlare e “comiziare” sulle buone pratiche della democrazia partecipata?  A Napoli i nodi si nascondono, non si sciolgono. Tanto il tempo passa e tutto si dimentica direbbe Eduardo : “E’ cosa ‘e niente”. Claudio de Magistris dice di non essere un Trota ma un serio professionista della comunicazione.

Ex dipendente della società Milagro che ha curato la campagna elettorale di Luigi de Magistris e da poco si è – coincidenza – aggiudicata con un forte ribasso la gara d’appalto per il Forum dei Comuni per i beni comuni. Consulta : www.linkiesta.it/forum-beni-comuni-milagro-de-magistris. Claudio lavora senza retribuzione ed è inquadrato nel partito politico dell’Idv nel settore  comunicazione  con un contratto cocopro.

Certo non percepirà ogni mese una retribuzione dal Comune di Napoli però è indubbio che occupando  una posizione di prestigio avrà dei sicuri vantaggi. Claudio – infatti – grazie alla sua attività politica-organizzativa acquisirà – nell’arco dei cinque anni – un know how che equivale ad una solida forma d’investimento professionale per il suo futuro.

E’ innegabile che  l’insieme delle relazioni costruite a Palazzo San Giacomo – un giorno – potranno essere messe a reddito. Ecco per una Amministrazione che predica rigore, trasparenza e rivoluzione sarebbe corretto che i criteri adottati per il fratello Claudio si adottassero anche per altri meritevoli cittadini vogliosi – senza compenso – di dare un contributo alla città da dentro al Palazzo?

Arnaldo Capezzuto

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