SEMBRA DEFINITIVAMENTE naufragato il progetto di realizzare un nuovo stadio a Ponticelli da parte del Comune di Napoli. Uno stop traumatico per la cordata di imprenditori che nella loro manifestazione di interesse avevano presentato un dettagliato progetto di costruzione con contemporanea riqualificazione dell’impianto sportivo del San Paolo. L’ha presa davvero male Marilù Faraone Mennella, (nella foto) moglie di Antonio D’Amato, ex presidente di Confindustria e grande sponsor elettorale del sindaco Luigi de Magistris. L’amministrazione comunale – insomma – come nella danza del gambero dopo aver fatto due passi in avanti ora repentinamente si avvia a farne uno indietro.
La commissione che deve valutare il progetto dello stadio a forma di conchiglia a Napoli Est è orientata a dire no. Sia chiaro non è una bocciatura dell’opera ma la presenza di problemi insormontabili come il recente provvedimento da parte della Protezione Civile di allargare la zona rossa per il rischio Vesuvio.
Lo spostamento coinvolge inesorabilmente il quartiere Ponticelli compresa l’area dove dovrebbe sorgere lo stadio; altro punto delicato l’assenza di un accordo con la società calcio Napoli e in particolare il presidente Aurelio De Laurentiis.
E’ una brusca virata che rimette al centro nuovamente l’impianto di Fuorigrotta premiando un po’ ciò che ha sempre sostenuto il presidente del Napoli. Si riparte dal vecchio San Paolo. Primo passo è togliere la copertura per sostituirla con una più leggera che non prevede il terzo anello, da anni inagibile. Una volta tolta la sovrastruttura realizzata per il mondiale del 1990, il San Paolo dovrebbe essere anche messo sotto vincolo dalla soprintendenza come bene da salvaguardare.
Resterà la pista di atletica, mentre si procederà a una riqualificazione totale delle tribune. C’è la precisa volontà di far rinascere il vecchio San Paolo, non di ricostruirne uno nuovo, adeguando l’impianto alle nuove normative. A questo si aggiunge il piano di restyling di tutta l’area di Fuorigrotta. Questo è il piano, ma c’è il solito problema: chi paga?
Il Comune vorrebbe affidare l’intero costo dell’operazione alla società Napoli calcio che in cambio avrebbe la gestione prolungata negli anni dello stadio. Sicuramente Palazzo San Giacomo vuole rinegoziare la convenzione siglata quando Aurelio de Laurentiis rilevò dal fallimento la squadra e l’iscrisse al campionato di serie C.
Ora i tempi sono diversi e quell’accordo, tra l’altro in scadenza, deve essere rivisto: “Perché così è troppo favorevole alla società e poco conveniente al Comune”. Come è noto c’è un accordo contabile che hanno raggiunto Comune e società sulla questione del debito che il calcio Napoli ha con Palazzo San Giacomo. Accordo da oltre 1,6 milioni. Ebbene non si riesce a chiuderlo nonostante siano state stabilite intese e accordi.
Pier Paolo Milanese