E’STATA SELVAGGIAMENTE picchiata: calci, pugni e perfino una testata in pieno volto. Non è bastato. Accecato, rabbioso ma sempre lucido l’ha cosparsa di benzina e le ha dato fuoco. Una torcia umana. Le lingue di fuoco le hanno divorato le carni. La corsa disperata al vicino ospedale, il trasferimento a Roma nel centro grandi ustionati, l’atroce agonia, poi la morte. E’ l’ennesima barbarie contro una donna, una giovane, una ragazza. Olayemi Favour, 24 anni, nigeriana è un’altra vittima innocente. Una storia assurda. Una violenza immane. E’ accaduto la notte del 3 febbraio, la giovane aveva tentato di difendere una sua amica dall’ex fidanzato, Abunsango Michael, 43 anni, pluripregiudicato, originario della Nigeria, che dopo essere stato respinto, non ha trattenuto la sua ira.
Ha cosparso la giovane e l’abitazione di liquido infiammabile e le ha dato fuoco. Michael Abunsango aveva incaricato un suo amico di controllare la casa della sua ex fidanzata che si trova lungo la circumvallazione che da Casal di Principe porta a Villa Literno.Si era poi avvicinato chiedendo di poter entrare. Olayemi Favour, l’amica della giovane lo aveva invitato ad andarsene ripetutamente, dicendogli di lasciare stare perché la sua ex non ne voleva più sapere di lui.
E’ stato allora che il giovane nigeriano ha reagito. Ha preso una tanica di benzina che aveva portato con sé e ha versato il liquido infiammabile dappertutto, davanti alla casa e anche sul corpo della povera Olayemi poi le ha dato fuoco. La giovane è diventata una torcia umana, urla strazianti, disperazione assoluta. Sono stati alcuni vicini a soccorrerla, avvolgendola con una coperta, mentre Michael Abunsango si dava alla fuga.
La ragazza poi è stata trasportata al vicino ospedale “Moscati” di Aversa con un ambulanza del “118”. Le sue condizioni sono apparse subito molto gravi. I sanitari del pronto soccorso le hanno riscontrato ustioni gravissime sull’ 85 per cento del corpo. Da Aversa è stata trasferita al “Sant’Eugenio” di Roma, un ospedale dotato di un centro per curare le ustioni gravi. Intanto la fuga di Michael Abunsango durava solo 12 ore.
I carabinieri di Casal di Principe, accorsi sul posto, hanno scoperto che il nigeriano aveva due case in affitto: una a Casal di Principe e una a Castel Volturno e un tenore di vita molto alto. Ricchezza forse da mettere in relazione con i precedenti penali del giovane per spaccio di droga e carte di credito clonate.
Ai proprietari di casa, però, si era presentato come un giornalista. I militari dell’Arma dopo averlo intercettato per le strade di Casal di Principe sono riusciti a bloccarlo dopo un tentativo di fuga e contestargli i reati di omicidio, incendio e danneggiamento aggravati. Olayemi è rimasta sospesa tra la vita e la morte per otto lunghi giorni nella sala di rianimazione del “Sant’Eugenio”. Ha lottato strenuamente ma non ce l’ha fatta. Una agonia atroce. Un’altra donna uccisa dalla violenza cieca e l’indifferenza.
Giulia Rosati