Era una vergogna da cancellare. Una delle pagine più nere e devastanti della storia recente di Napoli.
Era maggio del 2008 quando la comunità Rom di Ponticelli fu costretta a scappare. I loro campi bruciati di notte con la benzina.
Una furia d’intolleranza e razzismo xenofobo. Ci fu anche lo zampino della camorra che attuò tra l’indifferenza della città un vero e proprio programma.
A distanza di sette anni il quartiere Ponticelli torna a sorridere.
Dove fu appiccato il fuoco ora è sorto un maxi-graffito di Jorit Agoch. L’opera si estende per l’intera facciata di un palazzo di 20 metri in via Aldo Merola. L’arte – insomma – supera i disordini nel quartiere e il pogrom.

La street art come monito e messaggio di speranza. Un’impronta indelebile sui muri della città, per alzare gli occhi e riflettere sul nostro presente.
L’affresco rappresenta Ael, una Rom che con i suoi occhi grandi da bambina guarda il quartiere di Ponticelli e dall’alto sorride.
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