“La Leggendaria bestia” è il titolo del monologo scritto e diretto da Luca Delgado e interpretato da più voci, quelle delle allieve e degli allievi del Laboratorio Teatrale di Mezzocannone Occupato.
Lo spettacolo debutta stasera alle 20 e 30, apertura cancelli alle 18 presso lo spazio di Mezzocannone ed inserito nell’ambito di Newroz Festival 19.
La vicenda si svolge in epoca contemporanea e narra di un personaggio alla ricerca del suo posto nella Storia.
La bestia è il ritratto di un personaggio solitario e alienato e il racconto del suo zigzagare tra il desiderio di apparire e quello di scomparire, una voglia intermittente di essere super eroe da prima pagina e uomo invisibile: la sua storia personale, la memoria delle sue vicissitudini, sono paradigma del dramma dell’uomo contemporaneo disposto a tutto pur di essere sottratto alla dimenticanza sociale.
Il Newroz Festival è un evento culturale e musicale giunto alla quinta edizione. Il festival, primo esperimento di direzione artistica del collettivo dei 99 Posse, nasce con l’idea di contribuire alla proposta culturale e artistica dell’estate napoletana.
La kermesse ha dato la possibilità di ascoltare musica a prezzi popolari, partecipare a dibattiti ed iniziative, trascorrere semplicemente del tempo libero all’interno di una cornice nella quale hanno avuto spazio voci del panorama indipendente della città, esperienze politiche e sociali che lavorano sul territorio metropolitano e artisti affermati del panorama nazionale, cittadino e internazionale.
La scelta del nome non è casuale. Newroz è il capodanno curdo, una giornata di rivendicazione dell’orgoglio di un popolo che da decenni combatte per ottenere autonomia politica e indipendenza culturale.
Questo orgoglio collettivo che si mostra plasticamente ogni anno in piazze gremite che ballano, cantano e discutono insieme è l’orgoglio che per certi aspetti dovrebbe animare anche questa città.
In nome di questo orgoglio, della necessità di riscatto dalle mille forme di silenzio a cui Napoli viene sistematicamente condannata, in nome del bisogno di riprendere la bellezza e lo spazio della socialità, il Newroz ha voglia di far ballare la città abbattendo i perimetri, contaminando i generi e mescolando le culture.