Russiagate, Matteo Salvini corre in ritirata: nessun dibattito in aula

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Il capo della Lega, Matteo Salvini va fuggendo. Vorrebbe apparire sicuro e spigliato ma è in evidente difficoltà.

La vicenda del presunto accordo con il Cremlino per favorire un finanziamento mascherato al Carroccio l’ha letteralmente preso in contropiede.

Non immaginava che montassero così le cose. La soglia di nervosismo è altissima. Ci sono ombre sinistre che aleggiano minacciose sul quartier generale della Lega. C’è una zavorra di affarismo, intrallazzo, inciuci che forse – sostengono alcuni – sono la normale evoluzione del ventennio di berlusconismo di cui il Carroccio a guida Umberto Bossi poi Roberto Maroni ne è stato un formidabile e adattivo interprete.

Salvini non vuole sapere ragioni. Prima dice di non aver invitato nessuno ad appuntamenti ufficiali poi viene contraddetto addirittura dal premier Giuseppe Conte.

Trascorrono poche ore e rettifica, dicendo di conoscere quelle persone ma solo lui è titolato a parlare a nome della Lega.

Insomma, la confusione regna sovrana e forse per la prima volta il leader appare disorientato e meno sicuro del solito. Il ministro dell’Interno e anche vicepremier dovrebbe almeno chiarire e recarsi in Parlamento e sottoporsi alle legittime domande dei parlamentari.

Invece, accade il contrario. La presidente del Senato, Elisabetta Casellati, alle richieste dell’opposizione di depositare interrogazioni sulla vicenda, inspiegabilmente dice no e le bolla come gossip giornalistico.

Poi esce fuori una foto che ritrae la stessa Casellati che partecipa a una festa organizzata dall’associazione Lombardia-Russia dello stesso Gianluca Savoini, quello al centro della bufera e indicato come il grande faccendiere, il tessitore dei rapporti Cremlino-Lega.

Alla Camera dei Deputati oggi è scoppiata furibonda la protesta delle opposizioni con i deputati Dem che hanno mostrato la foto di Matteo Salvini in compagnia con Gianluca Savoini, suo ex portavoce.

Addirittura il parlamentare del Pd Andrea Romano ha preso la parola e provocatoriamente ha pronunciato il suo intervento in lingua russa.

L’opposizione voleva un dibattito mentre il capo del Viminale si è detto disponibile solo a rispondere al question time.

Per reazione allora il Partito democratico ha occupato alla Camera la commissione Affari costituzionali in segno di protesta contro il rifiuto del ministro dell’Interno Matteo Salvini di presentarsi in aula a riferire sul caso dei presunti fondi russi alla Lega.

Pier Paolo Milanese

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