La famigerata discarica della ex Resit non sarà più la stessa. C’entra poco l’importantissima messa in sicurezza dell’area e la bonifica ambientale.
La Resit è simbolo negli anni di grave inquinamento e di patologie. Ora però c’è una luce che illumina la speranza e riconcilia il cuore.
Si chiama Giancarlo Siani, il cronista abusivo de Il Mattino, assassinato dalla camorra il 23 settembre del 1985.
Il volto del giornalista si staglia nella sua fierezza e bellezza grazie al bravissimo e talentuoso Jorit, autore di un bellissimo murales a lui dedicato.
L’opera d’arte è stata commissionata da Mario Di Biase, commissario per la bonifica della ex Resit, per provare a rivalutare l’intera zona e infondere la speranza.
E Paolo Siani, fratello di Giancarlo, ha scritto : “Grazie Jorit. Lui era proprio così. Quello era proprio il suo sorriso, beffardo, intelligente, tenero. Mi commuove. Grazie per farlo rivivere. Per sempre”.
E Anna Trieste ha trovato le parole giuste : “Siani era, è, molto più di un simbolo della lotta per la legalità. Per me, e per molti altri che continuano a fare con coscienza e con passione il loro mestiere, quello di giornalista, è soprattutto un giovane uomo ucciso perché faceva il suo lavoro di cronista. Da ‘abusivo’, da precario. Senza privilegi, tutele e protezioni”.
“Costretto, come molti suoi colleghi di ieri e di oggi, a rinunciare spesso ai propri diritti pur di inseguire il proprio sogno. Io non vedo molta differenza tra un operaio che muore a nero su un cantiere e un giornalista precario che muore per un’inchiesta. In entrambi i casi la loro morte non sarà responsabilità di nessuno. Perciò il lavoro e la lotta per il lavoro devono essere alla base di tutto, Sempre” – conclude Anna Trieste -.
Pier Paolo Milanese