Matteo Salvini non scherza. Il leader della Lega è pronto alla crisi di Governo. Nessun tentennamento.
Non è casuale la salita al Colle di Giancarlo Giorgetti e il lungo colloquio avuto con il Capo dello Stato.
Ufficialmente per spiegare le ragioni della sua rinuncia all’incarico di commissario europeo. In realtà, anche per avere garanzie dal presidente Sergio Mattarella, in caso di caduta del governo di andare alle elezioni.
I toni bellicosi di Luigi Di Maio, forse di fronte all’irritazione, alla reazione dura di Salvini si sono repentinamente abbassati.
Stamane, nel corso della trasmissione Agorà Estate, il leader del Movimento 5 Stelle ha lanciato segnali di distensione verso l’alleato.
“Escludo che possa esserci una crisi. Mi hanno sempre insegnato: male non fare, paura non avere, dobbiamo realizzare riforme importanti. E poi precisa: “L’unica cosa che dico è che è meglio vedersi, anziché parlarsi, è giusto che ci incontriamo, ci chiariamo e andiamo avanti, oggi, perché oggi c’è il consiglio dei ministri ed il tavolo autonomia”.
E poi sulla questione dei presunti fondi russi e la Lega, dice: “Se avessi sospetti su Salvini non sarei al governo. Il ministro ha affermato che prima del 24 andrà in Parlamento”, e poi annuncia una Commissione di inchiesta sui fondi avuti da tutti i partiti: “incluso il nostro”, ha precisato.