L’intervista dell’ex ministro Dario Franceschini al ‘Corriere della Sera’ sul distinguo e la diversità sostanziale tra Movimento 5 Stelle e Lega ma soprattutto su di un possibile accordo tra dem e grillini ha suscitato accese e vibranti polemiche.
È dovuto intervenire intervenire precipitosamente il segretario Nicola Zingaretti per fermare la ridda di voci su di una possibile alleanza tra Pd e 5 Stelle.
Il pompiere Zingaretti ha domato il fuoco per evitare che nell’immediato l’incendio si propagasse a tutto l’edificio dem.
Le bordate più violente contro Franceschini sono state dei renziani che non hanno affatto gradito le accuse dell’ex ministro a Matteo Renzi. “Da parte di Renzi c’è stata più volte la rivendicazione orgogliosa di aver lasciato che Lega e 5 Stelle facessero il governo”, dice Franceschini.

“Io credo che quella sia la madre di tutti gli errori. Sì, un grande sbaglio non avere fatto tutto quello che avremmo potuto fare per evitare la saldatura di Lega e 5 Stelle. Pensiamo ai danni che sono stati fatti in questo anno: danni materiali a famiglie, lavoratori, migranti, all’economia italiana e al sistema di valori condivisi del Paese”.
“È un errore – spiega quindi – mettere Lega e grillini sullo stesso piano. Io vedo come tutti i limiti enormi dei Cinque Stelle, vedo i toni insopportabili, vedo l’incapacità nell’azione di governo, vedo la disgustosa strumentalizzazione della vicenda di Bibbiano, ma non posso non metterli su due piani diversi. Il reddito di cittadinanza o il no alla Tav sono errori politici ma non sono la stessa cosa del far morire la gente in mare o dell’accendere l’odio, che è ciò che Salvini fa ogni giorno”.
È bastata questa ‘disponibilità’ per provocare un vero e proprio terremoto ai piani alti dei dem tanto da ‘consigliare’ una presa di posizione immediata e direttamente dal sito d’informazione dello stesso partito democratico ‘Democratica’ dove è apparso un articolo dal titolo eloquente : ‘Il tafazzismo di Franceschini’.
A stretto giro di posta lo stesso leader del Movimento 5 Stelle, Luigi Di Maio, ha scritto sui social : “Lo ribadiamo ancora una volta: noi siamo orgogliosamente diversi dal Pd e non vogliamo avere nulla a che fare con un partito che invece di supportare la nostra battaglia di civiltà nei confronti dei cittadini, ha saputo criticare il reddito di cittadinanza e oggi sta facendo le barricate contro il salario minimo. Noi siamo profondamente diversi da questi individui che hanno tradito la fiducia degli italiani”.

Sui social i dem a trazione renziana si sono subito mobilitati con l’hashtag “senza di me”, contestando Franceschini. Com’è noto Matteo Renzi è totalmente contrario a un simile accordo, peraltro di difficile soluzione, posto che larga parte dei gruppi parlamentari fa ancora riferimento a lui.
Scrivono su Twitter “I renziani in rete”: “Per qualcuno nel #Pd, #Lega e #M5S sono diversi. Per i riformisti no.
Lega e M5S sono facce diverse della stessa medaglia populista. Per questo MAI saremo loro alleati.

“Caro #Franceschini, di grazia, può dirci quali siano i valori che ci accomunano ai 5 stelle? Forse l’odio contro le minoranze? O il rifiuto di credere nella scienza? O ancora il disprezzo per i valori della democrazia liberale? Su, forza, ci dica. #senzadime
È proprio il caso di contattare uno psichiatra, ma bravo davvero.
Pier Paolo Milanese
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