Carabiniere ucciso. La rabbia del Ministro Salvini: “Ai due bastardi prometto esemplare punizione e lavori forzati a vita”

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Matteo Salvini è fuorioso. Non si trattiene.

Con rabbia e durezza promette agli assassini del del vice brigadiere Mario Rega Cerciello : “Vi prenderemo e poi ci saranno lavori forzati a vita”.

Il ministro dell’Interno ha chiesto alle forze dell’ordine uno sforzo maggiore perché i due nord africani che hanno inflitto sette coltellate al carabiniere con l’ultimo fendente al cuore non devo restare liberi. Vanno acciuffati, condannati e punti.

Mentre su Twitter il presidente del Consiglio Giuseppe Conte scrive di “Una profonda ferita per lo Stato. Faremo il massimo per assicurare i responsabili alla giustizia. La mia vicinanza alla famiglia e all’intera Arma dei Carabinieri”, aggiunge.

Il più duro e non poteva essere diversamente è il capo del Viminale che senza indugi parla per i colpevoli di “Lavori forzati a vita”. E poi con un tweet promette: “Caccia all’uomo a Roma per fermare il bastardo che stanotte ha ucciso un carabiniere a coltellate. Sono sicuro che lo prenderanno e che pagherà fino in fondo la sua violenza: lavori forzati in carcere finché campa”, ha scritto.

Concetto ribadito al Gr di radio Rai: “Il primo pensiero – dice – va a questo ragazzo di 35 anni, che si era sposato da un mese e aveva appena festeggiato il compleanno e ai due bastardi – stiamo lavorando perché vengano presi il prima possibile – per cui la vita di un ragazzo di 35 anni vale un cellulare e un portafogli con 100 euro”.

E l”Arma dei Carabinieri su facebook: “Nella sua nuda essenza anche la tragedia più grande è fatta di numeri: il Vice Brigadiere Mario Cerciello Rega aveva 35 anni, era sposato da 43 giorni e 13 ne erano passati dal suo ultimo compleanno. È morto stanotte a Roma per 8 coltellate, inferte per i 100 euro che i 2 autori di 1 furto pretendevano in cambio della restituzione di 1 borsello rubato. In gergo si chiama ‘cavallo di ritorno’. Ma quei numeri non sono freddi: sono il conto di un’esistenza consacrata agli altri e al dovere, di una dedizione incondizionata e coraggiosa, di un amore pieno di speranze e di promesse. E la tragedia reca la cifra più alta: l’infinito. Il più vivo dolore per una mancanza che affligge 110 mila Carabinieri. Il più vivo cordoglio ai Suoi cari, che stringiamo in un immenso, unico abbraccio”.

E il ministro della Difesa Elisabetta Trenta: “Mi stringo in un forte abbraccio alla moglie e alla mamma del vice brigadiere Mario Cerciello Rega e all’Arma dei Carabinieri. Chiedo tolleranza zero per i delinquenti autori del vile atto”.

Pier Paolo Milanese

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