Cinque codici numerici per identificare la gravità del paziente, tempi certi di attesa e gestione del sovraffollamento. È l’accordo Stato-Regioni che darebbe il via alla riforma del Pronto soccorso.
Gli obiettivi, scrive il ministero della Salute è quello di realizzare l’effettiva presa in carico della persona e degli accompagnatori dal momento in cui si rivolgono al Pronto soccorso; assicurare la valutazione professionale da parte di un infermiere specificatamente formato; garantire l’assegnazione del codice di priorità attraverso la considerazione dei bisogni di salute dell’assistito, delle sue necessità di cura e del possibile rischio evolutivo.
Utilizzare un sistema codificato di livelli di priorità d’accesso alle cure; disporre di un sistema documentale adeguato e informatizzato.
I nuovi codici sono la novità più rilevante: si passa dai codici colore (rosso, giallo, verde e bianco) ai codici numerici (1, 2, 3, 4 e 5), introducendo il quinto codice (in realtà già presente in numerose realtà italiane).
Per ciascuno dei 5 codici sono stati inoltre definiti i tempi massimi di attesa: codice 1 Emergenza, ingresso immediato. Codice 2 urgenza, attesa massima 15 minuti. Codice 3 urgenza differibile, attesa 60 minuti. Codice 4 urgenza minore 120 minuti. Codice 5 non urgenza 240 minuti.