È in un vicolo cieco il Movimento 5 Stelle. Le sconfitte accumulate in questi mesi appaiono schiaccianti.
Gli ultimi sondaggi quotano i pentastellati al 17,6% ma è un dato che potrebbe risentire dei contraccolpi di aver subito la crisi di governo da parte dell’ex alleato.

I numeri allarmanti arrivano dall’interno della creatura fondata da Gianroberto Casaleggio e Beppe Grillo.
C’è un clima generalizzato di defezione, di un rompere le riga, di non credere più nel sogno.
Questa la percezione ormai che si annida tra i sostenitori, in parte, dovuta anche e soprattutto dagli ultimi mesi di permanenza al governo e i continui strappi imposti da Luigi Di Maio.
La disaffezione è nata proprio tra gli attivisti della prima ora e dai volontari che presidiano i territori e dove ormai il Movimento appare come un partito tradizionale.
Si è incrinato il rapporto di fiducia, i Pentastellati non fanno più sognare la gente e c’è la netta sensazione di una esperienza politica minoritaria, di testimonianza e senza più quella carica rivoluzionaria o supposta tale che appena un anno avvolgeva i 5 Stelle.
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