Lei è incinta. È al nono mese di gravidanza. Mancano ancora poche settimane per partorire. Mentre è in strada a passeggiare capisce che invece la natura ha già deciso.
Provvidenzialmente nei pressi della fermata dell’autobus ecco la linea 604 che porta dritto dritto davanti all’ospedale Cardarelli. La giovane donna, 28 anni, sale sul bus e comincia a respirare a fatica perché ha le contrazioni. Occhi socchiusi e fiato corto.

Sente una voce e delle parole che non riesce a comprendere. Apre gli occhi e si ritrova davanti in uniforme un addetto al controllo biglietti dell’Anm, l’azienda napoletano mobilità. “Buongiorno signora, favorisca il titolo di viaggio”.
La 28enne non possiede il biglietto. È in difetto. È vero ma anche vero che c’è una situazione d’emergenza. Spiega che non sta bene. Dice che sono in corso delle contrazioni e che quindi ha bisogno di un ospedale per partorire.
L’inflessibile funzionario non vuole sapere ragioni. Se si usufruisce di un mezzo pubblico occorre essere in possesso del titolo di viaggio e obliterarlo.

Alla fine la quasi partoriente non solo si becca il verbale con la sanzione ma il controllore – a norma del regolamento – fa scendere dal bus la donna. Il fatto è accaduto a Napoli qualche mese fa.
A seguito della vicenda la donna nel frattempo diventata mamma presenta ricorso contro la multa.
Alla documentazione allega anche la cartella clinica del pronto soccorso del Cardarelli dove si evince l’orario di ricovero – ore 11,48 – mentre la multa è delle ore 11,20. Venti minuti prima, il tempo di arrivare in ospedale a piedi e a rischio di sentirsi male con un parto in corso.

L’Anm non transige. La struttura organizzativa commerciale puntualizza: “Le circostanze addotte (il parto imminente) a giustifica non possono essere motivo di annullamento del verbale elevatole”.
L’importo della sanzione è di euro 71,10 che rischia di lievitare a 141,10. La sanzione non è annullabile e forse è anche giusta.
Però far scendere dal bus una donna diretta all’ospedale e in preda a contrazioni e prossima a partorire è un discorso diverso e il comportamento del controllore rasenta l’omissione di soccorso.
Pier Paolo Milanese
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