Il Movimento 5 Stelle e il Partito democratico dialogano. Cercano una intesa sul terreno del fare. Anche la richiesta del Pd della discontinuità nelle persone e nei programmi sembra essere stata accettata dai Pentastellati.
Un punto però di dissenso è sulla figura di Giuseppe Conte. Il M5S punta al Conte bis. Questo passaggio rappresenta uno scoglio insormontabile.
Mentre si lavoro all’agenda dettagliata dei punti del programma del futuro governo giallo-rosso incombe il problema di chi guiderà l’esecutivo.
Contatti sono in corso tra Nicola Zingaretti e Luigi Di Maio descritto ancora ‘molto titubante’, e il lavoro di mediazione di Graziano Delrio, Ettore Rosato.
Si lavora a un governo che duri fino al 2023. Durare tutto questo tempo permette di neutralizzare Matteo Salvini, eleggere il nuovo capo dello Stato nel 2022 e poi incassare il consenso dei governi europei e tranquillizzare i mercati.
Zingaretti è granitico nel bocciare Giuseppe Conte che oggi verrà proposto da Di Maio al Quirinale.
Un altro nome sarebbe quello di Roberto Fico ma significherebbe una bocciatura alla leadership di Di Maio.