La Lega e il Movimento 5 Stelle chiudono le consultazioni con i Capo dello Stato, Sergio Mattarella.
Stasera si tirano le somme. Il presidente della Repubblica non affiderà alcun mandato esplorativo, tanto meno concederà altro tempo ai partiti.
Sergio Mattarella vuole una maggioranza, un programma e i nomi dell’esecutivo che dev’essere di legislatura.
Il vero macigno è la piattaforma del Pd e dettata dal segretario Nicola Zingaretti che in sintesi oltre a fissare i famosi 5 punti ha detto chiaramente ‘no’ a un Giuseppe Conte bis.
Posizione non condivisa da Matteo Renzi che invece è a favore di un secondo mandato al premier dimissionario. Insomma, all’ombra delle consultazioni c’è uno scontro interno al Partito democratico.
Ricordiamo che Renzi controlla i gruppi parlamentari alla Camera e al Senato, deputati e senatori sono stati eletti al momento delle candidature con indicazione di Renzi.
Occorre però capire la posizione del M5S che tra poche ore incontrerà al Quirinale, Mattarella.
Sull’accordo oltre a Conte pesano le tre condizioni poste da Zingaretti – via i decreti sicurezza, preaccordo su manovra e stop a taglio parlamentari -.
A quanto viene riferito, durante il colloquio al Colle, il più stringente sulla “non negoziabilità” dei 3 punti sarebbe stato in particolare l’ex-premier, Paolo Gentiloni.
Pier Paolo Milanese