Grillini in rivolta, nasce l’hashtag di protesta : #MAICONILPD

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Attivisti sul piede di guerra. Malumori e critiche dopo il primo incontro tra il leader del Movimento 5 Stelle Luigi Di Maio e il segretario del PD Nicola Zingaretti.

Lo zoccolo duro dei Pentastellati sono in rivolta. L’abbraccio con il partito democratico lo percepiscono più pericoloso dell’alleanza con la Lega.

Nel Dna grillino il Partito democratico è come belzebù Giulio Andreotti ovvero l’origine di tutti i mali italici. È una narrazione di parte, misticismo aggregativo, una iperbole della protesta.

Adesso che si è al governo e come dice Luigi Di Maio si guarda al bene dell’Italia e non ai vantaggi di parte, occorre riposizionare le vere ragioni al netto della propaganda populista costruite su infamanti fakenews tipo ‘il partito di Bibbiano’ (copyright Di Maio).

Il ‘popolo grillino’ è in rivolta. L’accordo viene vissuto come un alto tradimento. La maggior parte dei Pentastellati ritiene più naturale e giusto riaprire alla Lega di Matteo Salvini.

Condurre una trattativa dove il Carroccio viene ridimensionato e stretto al muro come nei fatti vorrebbe fare il frontman Alessandro Di Battista che allo stesso modo di Paolo Gentiloni per il Pd sta cercando di far saltare l’accordo di governo.

La situazione è ingarbugliata: l’unica certezza è la scadenza di martedì imposta dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.

Nel frattempo nella pancia del Movimento scoppia la guerra. Le pagine Facebook sono state prese d’assalto nel mirino l’accordo di governo con il Partito Democratico.

Piovono migliaia di commenti sotto il post del Movimento 5 Stelle che elenca i dieci punti fondamentali per i grillini da realizzare in questa legislatura.

“Non con il Pd, sarebbe la fine del Movimento”, scrive un utente lanciando il suo monito. “State attenti, tra Salvini e il Pd, centomila volte Salvini. Là sono una tana di lupi che vi sta aspettando per cominciare a gustare un gustoso pranzetto”, commenta un altro elettore.

Il fronte più condiviso è quello che suggerisce un nuovo ‘Governo del cambiamento’ gialloverde: “Credo che solo tornando ad un accordo con la Lega si possa continuare a ricevere la fiducia di chi ha votato per il Cambiamento”.

Anche il profilo di Luigi Di Maio è stato raggiunto da migliaia di elettori, che chiedono anche di cambiare nome al Movimento in caso in cui si dovesse realizzare un governo giallo-rosso: “Voi dovevate essere il cambiamento, state per allearvi con chi avete sempre combattuto più di tutti al grido di onestà. Siete diventati esattamente come tutti gli altri, cambiate nome per il rispetto di chi vi ha votato credendo nelle vostre parole”.

“Fino a lunedì rifletterci bene, riprendete da dove è stato interrotto”, scrive un utente suggerendo di riflette sulle nuove possibili alleanze.

Tra i commenti, c’è anche chi invita a chiedere il responso degli elettori prima di istituire con governo con il PD: “Tassativo, come ha sempre detto Luigi: mai con il partito di Bibbiano. Comunque fino a martedì perché non consultate noi elettori?”.

E per protestare contro una legislatura giallo-rossa è già pronto anche un hashtag: “Mai con il PD. Non sputtanatevi. Subito hanno dettato le loro regole. Abolire il taglio parlamentari e i decreti sicurezza. NO PD. Voto subito. #MAICONILPD”.

Pier Paolo Milanese

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