Non sono credibili. Parlano per luoghi comuni. Sono abbagliati e non capiscono e comprendono la realtà.
Beppe Grillo si paragona a Mosè, in una immagine fa aprire le acque e indica la strada ai suoi discepoli. L’argomento è l’accordo con il Pd.
Certo è solo un dettaglio, un particolare trascurabile se da almeno 10 anni, il comico genovese vomita di tutto di più sul partito dei democratici.
“Ho incontrato Dio” questo è il titolo del post sul blog dove il fondatore del Movimento Cinque stelle tra l’altro scrive: “Lei si era messo sul suo palco trapiantato in una piazza a sbraitare di ladri ed economia, di un parlamento con più ladri che a Scampia! Non esistono ladri, non esiste economia, non esiste la democrazia e non c’è nessun Ovest. Esiste soltanto un unico, intrecciato, multivariato dominio dell’avidità…”.
Insomma, per Beppe Grillo Scampia è un quartiere di Napoli pieno di ladri. Offese, retorica, luoghi comuni. Adesso il comico di Genova dice che nel partito democratico ci sono brave persone e si può fare perfino un governo insieme.
È inutile anche dirlo e sottolinearlo che a Scampia ci sono persone perbene, gente onesta che ha resistito ai morti di camorra, alle faide e al supermarket della droga. Molti ci hanno rimesso la vita: le vittime innocenti. E poi associazioni, volontariato, chiese, gruppi di attivisti, scuole che ogni santo giorno si rimboccano le maniche e pancia a terra faticano contro tutti e tutto.
Che cosa sa Beppe Grillo di Scampia? Lui è stato sempre e solo collaterale al potere, vicino ai sepolcri imbiancati, laterale, nascosto ha spiato dal buco della serratura.
Se a Scampia ci sono tanti ladri, sarebbe bello che una buona volta Grillo rispondesse a Silvio Berlusconi che più volte l’ha accusa di aver intascato per i suoi spettacoli denaro a nero.
Sicuramente così non è, ma qualcuno da Scampia lo potrebbe chiamare ‘ladro’.
Pier Paolo Milanese