Brucia un capannone a Codogno, nel polo industriale della Triulza nei pressi della statale 9 via Emilia, nel milanese. Scene che a colpo d’occhio sembrano campane.
Il capannone conteneva rifiuti di carta e cartone, autocarri e mezzi d’opera, pneumatici, vernici, solventi chimici e altro materiale vario.
Una nube si è diffusa nel cielo e coperto l’intera zona. L’aria è irrespirabile.
Da oltre 9 ore i vigili del fuoco stanno tentando di domare le lingue di fuoco. Sul posto 8 automezzi provenienti da Lodi e da altre province compreso Milano.
Sono in corso accertamenti per cercare di stabilire la causa mentre i carabinieri e i tecnici del’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente stanno mettendo in atto tutte le norme di messa in sicurezza e analizzando l’aria.
Nell’ultimo anno sono già stati diversi i roghi in Lombardia che hanno interessato depositi di stoccaggio di rifiuti.
Nel 2018 erano stati 22 i roghi registrati, quest’anno è già stato superato quota 10, e in molti casi le indagini sono ancora in corso per stabilire se siano di origine dolosa.
L’ultimo, in ordine di tempo, in una ditta specializzata nel trattamento e smaltimento di rifiuti speciali e industriali“ della zona industriale di Cambiago, nel Milanese.
Solo coincidenze? Sta di fatto che da quando la Cina non importa più i rifiuti speciali e scarti industriali delle plastiche, gli incendi sono aumentati vertiginosamente.
Le nuove normative, infatti, in Cina hanno praticamente fatto scomparire la lavorazione delle plastiche d’importazione.
Forse in Italia – a questo punto – conviene più incendiare tutto tanto paga l’assicurazione.
Genny Attira