Una nota dura. Chiarificatrice e utile per sgomberare il campo da congetture e spiacevoli equivochi.
Il Presidente della Regione Vincenzo De Luca e il Pd sono additati come i ‘nemici’ della Campania.
Il Governatore è “il nemico numero uno della nostra amata terra”.
Il comunicato è dinamite e viene calato nel mare magnum delle dichiarazioni in un momento delicato della vita politica nazionale.
Il quadro politico è in rapida evoluzione. A Roma, il premier incaricato Giuseppe Conte è alle prese – in queste ore – con le consultazioni per la formazione del nuovo governo M5S-Pd.
In Campania però l’avanguardia grillina composta dai sette consiglieri regionali è sulle barricate. Non accetta fraintendimenti e nel furore ideologico prende le distanze – in sostanza – da ciò che si fa a Roma anzi ridimensionando addirittura la portata politica del nascente governo giallo-rosso.
Per l’avanguardia grillina campana la nascita del nuovo governo è solo a causa di una “legge elettorale che non consente la governabilità ad una sola forza politica e con l’unico fine di continuare a portare avanti un progetto di grande respiro per l’Italia con una figura alta di garanzia come Giuseppe Conte”.
Peccato che, invece, la realtà è ben diversa. Il M5S e il Pd lavorano per definire un’alleanza basata su di un programma politico condiviso e strategico.
Il contratto formato M5S-Lega è superato da quello che sembra diventare una sorta di armonizzazione politica tra le due forze politiche ora al governo come chiede Conte e il presidente Sergio Mattarella. In questo quadro si comincia ad immaginare l’apertura di una discussione e di un cantiere politico finalizzato alla costruzione di intese per le prossime elezioni regionali in Abruzzo, in Emilia e Toscana.
La presa di posizione del Movimento 5 Stelle in Campania sta suscitando irritazione perfino tra i vertici dei Pentastellati.
Si teme che lo stesso De Luca possa irrompere e chiedere direttamente al segretario Nicola Zingaretti e quindi al gruppo parlamentare del Pd trattante con l’omologo del M5S chiarimenti sulla questione e se esiste un ‘Caso Campania’.
Da ciò che trapela sembra che la dura nota a firma dell’intero gruppo consiliare grillino sia andata ben al di là del chiarimento politico. Il tono e i modi adoperati appaiono fuori luogo e nella sostanza si etichetta De Luca e il Pd come un manipolo di disonesti.
“Non vediamo come un Movimento di onesti cittadini, nato sulla base di progetti, idee, programmi, valori, che mette al centro delle sue azioni le persone e i beni comuni, possa sedersi allo stesso tavolo con chi, come De Luca, rappresenta il peggio della politica – scrivono i consiglieri del M5S -. La politica delle poltrone, della clientela scientifica, la politica dei Franco Alfieri e delle fritture di pesce. Di chi non ha remore nel calpestare ogni principio di trasparenza e di meritocrazia pur di avocare a sé il potere di nomina in ruoli chiave dell’amministrazione regionale, come De Luca ha dimostrato quando, tra i suoi primi atti, ha cambiato i criteri di nomina dei manager nella sanità”.
Leggendo in filigrana emerge il timore – in particolare – dell’ex candidata alla Presidenza della Regione, Valeria Ciarambino, luogotenente in Campania di Luigi Di Maio (sono entrambi di Pomigliano d’Arco) di una sorta di ridimensionamento e di peso politico.
La trama dell’opposizione del M5S in Consiglio regionale della Campania in questi anni è stata confusionaria, pasticciata e urlata. A parte i selfie, le dirette Fb e la propaganda a manetta – molta a pagamento sui social – il M5S – (a netto del raro lavoro di singoli consiglieri) non ha per nulla inciso sulla politica di Santa Lucia .
La prospettiva di un commissariamento ‘romano’ dei Pentastellati e di trattative politiche obbligate con il Pd per portare un candidato forte forse del M5S in Campania – si fanno i nomi di Sergio Costa e Vincenzo Spadafora – inorridisce i consiglieri Pentastellati a tal punto da creare il caso Campania.
“Il fatto che in queste ore tutti ci chiedano come e se cambierà il nostro rapporto con De Luca – prosegue la nota – è il segno chiarissimo che siamo stati gli unici ad opporci ai suoi disastri. E’ evidente, dunque, che qualunque accordo sancito a livello nazionale non potrà mai condonare le nefandezze di De Luca ai danni dei cittadini della Campania”.
Pier Paolo Milanese