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Movimenti silenziosi. Voci sussurrate. Promesse suadenti. All’ombra della crisi di governo e con la prospettiva di finire nella padella dell’odiatissimo Partito democratico più di un parlamentare grillino ha aperto un dialogo interessato con la Lega.
Tecnicamente nel linguaggio politico si chiama scouting ovvero sondare la disponibilità di altre forze politiche per accasarsi su altri lidi. Porte girevoli. Transumanze. Sommovimenti.
La Lega di Matteo Salvini è il centro di gravità permanente dove – in queste ultime ore – molti senatori e qualche deputato di stretta osservanza grillina non disdegna di trattare.
Un paracadute per assicurarsi un futuro meno incerto e più coerente di come appare adesso. Visto da dentro il Movimento 5 Stelle è allo sbando, dilaniato dalle guerre che si stanno consumando tra le diverse correnti interne.
In più c’è il cannoneggiamento di Beppe Grillo contro le posizioni di Luigi Di Maio e di un sempre più titubante Davide Casaleggio.
Scenari inquietanti che hanno consigliato a parlamentari già al secondo mandato di riannodare i fili con la Lega anche perché si dichiarano contrari – senza se e senza – ma alla cosiddetta ‘svolta’ dell’alleanza con il Pd.
“Mi hanno contattato nove senatori del M5s dicendomi che loro e altri senatori e deputati M5s non vogliono votare la fiducia a questo governo Conte e sono pronti a dire No se gli garantiamo un seggio”.
L’indiscrezione è di Andrea Crippa, vicesegretario della Lega che spiega il clima che si respira alla vigilia del voto su Rousseau.
“Chiedono di avere una candidatura per un seggio con la Lega alle prossime elezioni -prosegue – gli ho detto che non siamo un’assicurazione per la vita su nessuno ma valuteremo caso per caso i parlamentari che hanno mostrato ampia condivisione su temi portanti come tasse, autonomia, immigrazione, legittima difesa”.
I dirigenti dei Pentastellati liquidano la ridda di voci come fandonie e attaccano la Lega di mettere in giro false voci per creare confusione.
Ma Crippa serafico non solo non polemizza ma rassicura i suoi segreti interlocutori sottolineando : “La Lega non chiude le porte a nessuno. Quelli che ho sentito mi hanno fatto capire che non parlano solo per loro stessi, ma che ci sono altri pronti a seguirli”.
Pier Paolo Milanese
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