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Danilo Toninelli è scomparso. Il ministro delle Infrastrutture da giorni non compare più sui radar della politica.
Dopo aver firmato gli ultimi atti di ordinaria amministrazione, si tratta del ‘no’ all’ingresso di Ong nelle acque territoriali italiane, di lui non si hanno più notizie.
Non è il caso di scomodare Federica Sciarelli e la sua trasmissione ‘Chi l’ha visto?’, ma c’è apprensione per chi conosce e stima il ministro (pochi per la verità).
Sembra che Toninelli si sia incupito da quando ha capito che da palazzo Chigi soffiava un vento contrario.
Il suo nome neppure è stato messo tra le ipotesi parallele sul tavolo delle trattative come papabile per un eventuale dicastero nella nuova e inedita compagine di governo targata M5S e Pd. In 14 mesi l’ex titolare delle Infrastrutture ha prodotto in giro molti disastri.
A parte le accuse pretestuose della Lega dei ripetuti ‘no’ che il ministro avrebbe declinato con il risultato di cantieri fermi e progetti ambiziosi mai decollati, pare che Toninelli di infrastrutture non ne capisse un tubo.
Resta negli annali e nella memoria collettiva l’ospitata di Toninelli da Bruno Vespa – a un mese dal disastro del Ponte Morandi – con il plastico del ponte in mano e il volto a favore di telecamera con sorriso a 32 denti.
Toninelli non farà più parte del governo. Il ministero non sarà più gestito da un 5 Stelle ma da un esponente del Pd.
Occorre esperienza e sapienza politica ma anche qualità come il dialogo, il confronto e la sintesi.
Insomma, Toninelli non sarà umiliato con l’essere sostituito da un altro Pentastellato ma pagherà sacrificandosi in ragione dell’equilibro di Governo.
Alle Infrastrutture crescono le azioni di Paola De Michele, la parlamentare del Pd che fa parte del gruppo dirigente e con una buona esperienza amministrativa.
Pier Paolo Milanese
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