Gennaro Sorrentino, 51 anni era alla guida della sua auto. Forse aveva un appuntamento e stava proprio raggiungendo il luogo dell’incontro. Mentre percorreva l’Asse perimetrale di Melito-Scampia, all’altezza dello svincolo per Scampia sono sbucati i killer.
Una azione militare. Una pioggia di fuoco ha centrato Sorrentino mentre percorreva la strada in auto. Sarebbe stato affiancato da due moto ed entrato nel mirino dei sicari.
Una pioggia di proiettili che non hanno lasciato scampo al 51enne già noto alle forze dell’ordine. Un raid veloce, l’uomo è collassato e il veicolo ha urtato con violenza contro il guardrail. Sul posto i carabinieri della compagnia di Marano.

Sorrentino aveva precedenti vari (droga, armi, associazione per delinquere). Residente a scampia, si era trasferito a Sant’Antimo.
Si lavora per ricostruire la dinamica dell’omicidio: un passante ha chiamato il 118 segnalando una macchina a bordo strada con una persona ferita. Il personale del 118, arrivato sul posto, ha poi trasmesso la segnalazione alla centrale dei carabinieri tramite 112: sono intervenuti i militari della compagnia di Marano.
Sorrentino è stato raggiunto da quattro colpi di pistola, probabilmente semiautomatica. La salma è stata trasportata al II Policlinico per l’autopsia. Cosa sta accadendo a Scampia? Perché Sorrentimo doveva morire? Un conto in sospeso? Uno sgarro? C’è la volontà di combattere il ritorno dei clan nella periferia a Nord di Napoli?
Il nuovo governo inserirà la lotta alla criminalità nella sua agenda? Affidare la ripresa di Scampia solo all’associazionismo, al volontariato, alla scuola e all’impegno delle chiese senza dare segnali di speranza da parte dello Stato e’ una partita già persa.
Pier Paolo Milanese
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