L’ex presidente di un’associazione che si occupa di donne abusate e contro stalking e violenza di genere è stata arrestata dai carabinieri di Riccione: è ai domiciliari per truffa, estorsione, minaccia e falso, reati commessi alla sua attività di presidente dell’associazione.
Incassava contributi, partecipava a progetti e chiedeva alla vittime per l’erogazione di servizi un contributo associativo. La sua associazione era schierata contro la violenza di genere e stalking, ente senza scopo di lucro già chiuso nel gennaio del 2018.

L’accusata si sarebbe improvvisata avvocato e psicologa, ma anche investigatore privato e tecnico informatico per le donne vittime di abusi familiari che si rivolgevano alla onlus, spesso senza possibilità economiche e con figli minori.
Di queste almeno una ventina hanno sporto denuncia perché la presidente dell’associazione aveva a più riprese proposto servizi a pagamento, magari per vincere le cause di affido dei minori, oppure per ottenere prove delle violenze subite.
Come per esempio i 900 euro pagati per una perizia informatica da una vittima oppure i 3mila sborsati da un’altra per un brutto divorzio, mentre una straniera aveva versato 1500 euro per non essere cacciata dalla casa protetta.
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