Veglia per Daphne Caruana Galizia, la giornalista e blogger maltese impegnata in numerose inchieste e attiva contro la corruzione, e uccisa in un attentato il 16 ottobre 2017.
E ieri sera a La Valletta è stata organizzata una manifestazione epr ricordare che sono passate 100 settimane, 700 giorni dalla morte della giornalista maltese.
Dal palco sono stati letti i messaggi inviati dai familiari di Giancarlo Siani e Peppino Impastato e tradotti in maltese.
E sull’intrigo che ha portato all’uccisione con il tritolo di Daphne Caruana Galizia, il giornalista Sandro Ruotolo sta conducendo un’inchiesta molto approfondita per conto del giornale online ‘Fanpage’.
“Sono a La Valletta, volevo saperne di più sui mandanti, conoscere amici e colleghi di Daphne – spiega – con le stesse domande e voglia di saperne di più”.
“Daphne era veramente coraggiosa, l’hanno delegittimata in vita e anche in morte – denuncia Ruotolo – Il potere non ama chi lo sfida e Daphne aveva sfidato il potere raccontando storie di intrighi e corruzione. C’è chi non si arrende e non si lascia intimorire. E noi stiamo con loro”.
“Vogliamo sapere perché e chi ha deciso di spegnere per sempre la voce di Daphne – ha detto Ruotolo nel corso della veglia – Quando muore o viene intimidito un giornalista per il suo lavoro viene colpita la democrazia”.
“Malta fa parte dell’Europa – sottolinea Ruotolo – e l’Europa deve proteggere la libertà di informazione in questa piccola isola dove politici corrotti fanno il bello e cattivo tempo”.