Enzo Lotti, mantovano, 87 anni, è morto ieri. Costruì un impero industriale producendo i stuzzicadenti ‘Samurai’.
Un articolo di qualità, sterilizzato a caldo e poi con i raggi gamma, quindi assolutamente igienico, che subito surclassò la concorrenza che ancora produceva con legno di pioppo e non dava chissà quali garanzie sanitarie. Fu un successo, non solo in Italia.

Le esportazioni andarono subito benissimo, il Made in Italy passava anche da quelle scatolette con la sagoma del guerriero giapponese, in seguito molti si inventarono marchi giapponesizzanti ma le confezioni con la scritta “Samurài” – con l’accento – erano considerate il meglio del mercato.
Il colosso da 57 milioni, esportando il 21 per cento e dando lavoro a 260 dipendenti nei tre stabilimenti: Valdaro e Villanova De Bellis, provincia di Mantova, più quello di Bollate, provincia di Milano, poi ceduto alla Procter & Gamble.
Oggi è Sisma Group, e produce molte altre cose, sempre nel settore della cura della persona.
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