Nell’ambito del Premio Giancarlo Siani 2019 , un riconoscimento è andato al giornalista e scrittore Nello Trocchia con il libro inchiesta ‘Casamonica. Viaggio nel mondo parallelo del clan che ha conquistato Roma’ edito da Utet.
C’è una generazione che ha obbedito a un richiamo, ascoltato una voce, seguito un sussurro.
È stata per molti come una scintilla improvvisa, un incendio, una scelta di vita, il sentirsi ed essere parte di una storia da continuare su altre gambe.
“Sono felice molto felice perchè se faccio questo mestiere è perchè a 13 anni mi portarono nell’aula magna della scuola media Giordano Bruno di Nola a vedere un piccolo doc, su un giornalista che girava su di una macchina decappottabile e che era stato ucciso dalla camorra” – racconta con voce emozionata Nello Trocchia – alla platea del Museo Pan e sotto lo sguardo di Paolo Siani, fratello di Giancarlo.
“All’epoca non capivo quasi niente – sottolinea – sapevo solo che il mio territorio era diviso e in guerra tra la Nuova famiglia ed i cutoliani”.
E continua: “Una scia di sangue che ancora permaneva, c’erano due latitanti a tre chilometri da casa mia: i fratelli Russo legati a Carmine Alfieri”.
Ecco poi la scintilla improvvisa che accente e infiamma la vita: “Quel giorno quelle immagini un po’ destarono in me un moto di rabbia e decisi di fare una cosa, oltre che appassionarmi per questo lavoro e poi farlo per professione, non morire e pascere nella neutralità”.
Nello Trocchia parla cercando le parole e inchiodarle nell’aria: “Ho deciso di prendere parte e da allora uno dei miei colori che mi fanno orrore è il grigio. Ho provato a scegliere da che parte stare e raccontare questo grazie alla figura di Giancarlo Siani ed io sono molto felice”.
Arnaldo Capezzuto