Stazione Alta velocità di Afragola, blitz dei carabinieri. È caccia ai riufiti interrati

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Sotto la stazione avveneristi dell’alta velocità di Afragola nascoste 53 discariche. I sospetti adesso sono diventate solide realtà.

Quall’area prima è stata utilizzata per occultare e nascondere tonnellate e tonnellate di rifiuti, s’ignora la loro natura, poi incredibilmente destinata alla realizzazione del parco di Eurodisney ma naufragato il progetto ecco impiantare la grande stazione firmata dall’archistar Zaha Hadid. Ora s’indaga.

Ieri mattina i militari del nucleo ecologico sono stati nel terminal su delega dei magistrati (l’aggiunto Domenico Airoma e il pm Giovanni Corona) della Procura di Napoli Nord, impegnata da circa tre anni in una indagine per accertare se le circa settemila tonnellate sversate sulla spianata della stazione siano state smaltite correttamente.

La politica intervenne e attivò tutti quei provvedimenti creativi per consentire la realizzazione del mega progetto. Volli fortissimamente volli a tal punto che lo scalo dell’Alta Velocità-Alta Capacità di Napoli, doveva addirittura essere lo snodo anche dei treni del sistema regionale e quelli della metropolitana di Napoli.

Con un ordine del giorno fatto passare a inizio della consiliatura regionale tutti i gruppi politici firmaro l’implementazione della grande rete su ferro con le interconnessioni.

L’area già è stata sottoposta a sequestro nel 2006 dalla Procura con l’emissione di 19 ordinanze di custodia cautelare per titolari di aziende ecologiche in odore di camorra.

La stazione di Afragola è diventata un problema. E’ tutto troppo eccessivo: si sviluppa su di un’area di 20mila metri quadri, rispetto alle reali esigenze. L’opera occorreva comunque farla.

Il denaro irrora consorzi, associazioni di imprese (Ati) e società. Mille rivoli dispersi in appalti, sub appalti e forniture obbligate. Opacità, rapporti pericolosi, manovre oblique.

La tavola è bandita. La ‘Porta del Sud’, è stato il grande affare. Ora oltre al sottosuolo nel mirino sono finite anche le aree circostanti dove insistono interessi fortissimi e alcuni dei quali riconducibili al clan-cosca dei Moccia che nonostante colpito giudiziarmente resta intatta la sua forza economica-finanziaria e criminale.

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