È bufera nel Movimento 5 Stelle. La protesta è cominciata non appena è stato diffuso il facsimile della scheda per le elezioni regionali in Umbria.
Il M5S è accorpato ad altri sei partiti tra i quali il Partito democratico. In molti pensavano che nonostante l’accordo il M5S – graficamente almeno – salvasse l’autonomia rispetto agli altri partiti e liste.
Invece non è così, se è accozzaglia dentro c’è anche la formazione dei Pentastellati.

L’indignazione, lo sconcerto, la rabbia tracima e inonda i canali social. Un vero e proprio cazzotto nello stomaco che toglie il fiato e fa apparire il Movimento 5 Stelle come un partito uguale agli altri, insomma, uno dei tanti. La sensazione è brutta assai.
I Pentastellati sono nati per riformare la politica, cambiare tutto, aprire il Parlamento come una scatoletta, invece, così adesso non è più.
“Dedichiamo un applauso a Fico, il suo sogno si sta avverando” sbotta Augusto. “Se non puoi sconfiggere il tuo nemico, confondilo?” invece scrive Simone. Mentre Gerardo indignato si chiede: “I principi fondamentali della conoscenza individuale dove sono?”.

Pietro interpreta il pensiero dei tantissimi: “Pensavo a liste separate che sostenevano lo stesso candidato così è una ammucchiata”. E sulla stessa linea Nicola: “Capisco le liste civiche, ma questo davvero no”.
Giammarina incredula: “Ma non dovevano essere fatte delle liste civiche?”. Mario stenta a crederci e pensa a una fake news: “È vera questa cosa?”.
Il popolo grillino è disorientato, ammutolito e spaesato. La sensazione è che le cose siano letteralmente precipitate e sfuggite di mano a Luigi Di Maio. Il capo politico del Movimento non regge più la baracca.
Le contestazioni in Senato sono per qualcuno solo l’inizio del conflitto. La festa dei 10 anni del M5S alla Mostra d’Oltremare di Napoli rischia davvero di certificare una vera debacle per i vertici Pentastellati.
Pier Paolo Milanese
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