Sono giunti da poco minuti a Roma per dar vita a un corteo di protesta. Sono i lavoratori della Whirlpool dello stabilimento di via Argine di Napoli. Stamane alle 5 e 30 sono pariti complessivamente nove bus da Napoli, Carinaro, Siena e dalle Marche organizzati per la Capitale.
Con gli operai anche i collettivi partenopei e la formazione di Potere al popolo. Un abbraccio solidal in questa dura vertenza che vede i lavoratori dello stabilimento della periferia Est in prima linea.
Una manifestazione per dire no al piano di cessione del sito di Napoli annunciato nelle scorse settimane.
Lo sciopero di gruppo di 8 ore porterà inoltre un migliaio di tute blu di Fim Fiom e Uilm sotto le finestre del Mise, sede della trattativa che da metà maggio impegna con alterne vicende il governo.
Il nuovo ministro Stefano Patuanelli avrebbe comunque intenzione, di valutare assieme ai sindacati e i lavratori la situazione.
Il leader Uilm, Rocco Palombella spiega: “Il premier Conte intervenga perché nella vertenza Whirlpool c’è bisogno di un’azione di governo forte, unica e corale. Salvare Napoli si può. La vendita del sito campano avrebbe una ricaduta pesantissima sul territorio tra lavoratori diretti, commercializzazione e indotto”.
“Per questo, ci aspettiamo che il premier obblighi la multinazionale americana a proseguire la produzione di lavatrici nel sito di Via Argine – sottolinea – considerando sia gli incentivi già erogati dal governo a questo fine che quelli nuovi, previsti dall’ultimo Dl sulle crisi aziendali”.
Dall’altro cato la Whirlpool Emea ribadisce la solidità del progetto e conferma nuovamente la propria disponibilità ad avviare al più presto, insieme a Prs e a tutte le parti coinvolte, un esame del piano di conversione industriale che garantirà nuova vita allo stabilimento di Napoli e ai suoi 400 dipendenti. Ma nessun lavoratore dello stabilimento partenopeo crede a questa che sembra una vera e propria barzelletta.