L’Ospedale del Mare dovrebbe essere il fiore all’occhiello della nuova sanità campana. Sorge nel quartiere Ponticelli nella periferia Est di Napoli.
Una struttura all’avanguardia, bella archietettonicamente con piccoli e non trascurabili inconvenienti : quando piove, ad esempio, spesso si allaga qualche corridoio.
Sono disservizi risolvibili. Piano piano il nosocomio prende forma anche organizzativa e dei servizi erogati con tante specializzazioni.
Un plesso sanitario importante, strategico nella razionalizzazione degli altri presidi ospedalieri.
L’Ospedale del Mare abbraccia un bacino d’utenza molto importante, variegato e proveniente da diverse aree geografiche non solo di Napoli ma dei comuni dell’hinterland.
Se questo esempio di sanità pubblica, diversa, moderna guarda al futuro c’è un pericolo incombente di un ritorno al passato.
Stamane come sempre accade al Cup, il centro unico di prenotazione, nonostante abbia diversi – ben 5 – ne funzionavano soltanto due ed a intermiettenza.
Nella sala d’attesa oltre 200 persone ‘armate’ di santa pacienza (pace+pazienza) hanno aspettato il loro turno per prenotare esami, visite ambulatoriali e specialistiche.
In particolare quando il display indicava il sospirato numero che corrispondeva alla persona in attesa è accaduto l’incredibile: terminali in tilt.
Una vera e propria odissea che ha scatenato la rabbia contenuta di molti utenti che fin dalle primissime ore del mattino hanno aspettato addirittura l’apertura del Cup per evitare la fila. Una parola.