“Basta dichiarazioni occorrono i fatti”, dice Luigi Di Maio dimenticando il suo annuncio dal balcone : “Abbiamo sconfitto la povertà”

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A parlare è addirittura Luigi Di Maio, ministro degli Esteri, capo delegazione e leader del Movimento 5 Stelle.

Con forza, maturità e coraggio, lo statista di Pomigliano d’Arco ha preso una posizione netta e chiara criticando senza se e senza ma alcuni esponenti della nuova alleanza di governo.

“Io stamattina, come tante altre giornate, ho aperto i giornali e ho letto troppi annunci” ha sbottato Di Maio, riferendosi alle polemiche di Matteo Renzi e alle dichiarazioni del ministro della Sanità Roberto Speranza, secondo cui andrebbe abolito il superticket.

“Non possiamo pensare che i cittadini vengano bombardati ogni giorno di interviste in cui si rincorrono gli annunci e si fa a chi annuncia di più. Facciamo e poi diciamo. Facciamo le cose e poi le dichiariamo pubblicamente” – ha proseguito -.

In molti leggendo le riflessioni di Di Maio sono stati colti da giramenti di testa ed eruzioni cutanee.

Scorrendo i titoli dei lanci delle agenzie stampa degli ultimi 14 mesi, non manca un solo giorno di annunci formato panna montata di Di Maio – quando era vicepremier e titolare dei dicasteri del Lavoro e Sviluppo Economico –. Constatazione grossolana senza conteggiare le tante ospitate ossessive compulsive in tv e in radio dello stesso di Di Maio .

La scena mitica che entrata negli annali e nel cabaret politico e fa arrossire ai molti rivedendola è senza dubbio un Luigi Di Maio che affacciato al balcone di Palazzo Chigi (non si era mai vista una scena del genere) stringendo il pugno ed esultando annunciava agli italiani che era stata sconfitta la povertà.

Contemporaneamente davanti allo spazio anitistante Palazzo Chigi si addensavano i parlamentari grillini con bandiere incorporate che eultavano in caroselli e trenini tipo vittoria dello scudetto per accamare il loro messia Di Maio.

Quell’esultanza era dovuta perchè mentre si discuteva della manovra finanzaria nella bozza si era inserita l’ipotesi del provvedimento del reddito di cittadinanza. Altro che dichiarazione e annunci.

Oggi il leader dei 5 Stelle con una formattazione istantanea – come spesso accade – un esempio la minaccia d’impeachment all’attuale presidente della Repubblica – dimentca il passato e in modalità padre della Patria e politico maturo consiglia agli altri cosa debbano fare e cosa non debbano fare.

Orami l’imbarazzo ha lasciato spazio alla commedia, e qui purtroppo c’è poco da ridere.

Arnaldo Capezzuto

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