L’approvazione della legge taglia poltrone è in dirittura d’arrivo. A tarda sera si voterà ilprovvedimento che taglia in un copo solo 345 parlaentari. Una riforma costituzionale ce per essere approvata ha bisogno della maggioranza assoluta.
Il nuovo assetto è una bandiera del Movimento 5 Stelle. Con diversi mal di pancia la nuova maggioranza formata oltre che dal M5S proponente da Pd, Italia Viva e LeU dovrà turarsi il naso e approvarla anche se tra forze politiche hanno messo stabilito una serie di meccnismi di ridisegno e di equilibrio dei poteri dello Stato ocmpre un nuovo sistema elettorale marcatamente proporzionale.
Tuttavia il dato di fatto è che questa riforma porterà il numero degli eletti di Camera e Senato dagli attuali 915 a 600, 400 deputati e 200 senatori. Per Pd, Leu e Italia viva, insomma, si tratta di un sì, ma, spesso apertamente dato contro voglia.
+Europa protesterà davanti a Montecitorio. L’opposizione, però, deciderà il da farsi sul momento. Se dovessero vedere la maggioranza in difficoltà, infatti, non è escluso che decidano di far mancare i propri voti. Alal fine si tratta di una modifica significativa della Costituzione.
Avremo 400 deputati (un deputato ogni 158.898 abitanti) e 200 senatori (un senatore ogni 301.797 abitanti).
I rappresentanti del popolo anche in numero ridotto non saranno eletti dal popolo ma continueranno ad essere nominati dai capipartito. Ciò è confermato dal documento sottoscritto dai capigruppo dell’attuale maggioranza di governo, nel quale non vi è alcun cenno alla necessità di ridare ai cittadini il potere di eleggere i parlamentari.
Eppure la modalità di formazione della rappresentanza è la principale ragione della crisi che ha investito le istituzioni parlamentari.
A tal riguardo il professore Sabino Cassese sul taglio dei parlamentari ha detto: “Sarà votato altrimenti cadrà il governo. Il risparmio è il costo di un F35”.
Giulia Rosati