Prima di riaccendere gli impianti di riscaldamento occorre verificarne l’integrità e laddovè serve eseguire una prova a carico. L’accensione avviene a scaglioni, a seconda delle zone climatiche.
Lo stabilise la legge che fissa le modalità e le limitazioni sull’accensione dei riscaldamenti in Italia, con la divisione del nostro Paese in sei zone climatiche.
Ciascuna zona climatica ha i suoi periodi e orari specifici per l’accensione degli impianti nel corso dell’anno. Va anche ricordato che durante il periodo di accensione degli impianti, la temperatura degli ambienti negli edifici è stabilita sui 20 gradi con una tolleranza di due gradi.
L’Italia è divisa in sei zone climatiche co una sua data di accensione e spegnimento dei riscaldamenti, con l’indicazione di una durata giornaliera.
Alcune deroghe, tuttavia, possono essere concesse dal sindaco del Comune interessato in caso di eventi climatici straordinari, come le nevicate fuori stagione.
Gli impianti si metteranno in funzione prima nella Zona F e Zona E si tratta, infatti, di località di montagna dove può fare molto freddo. I termosifoni si possono accendere nel periodo che va dal 15 ottobre al 14 aprile, per la durata di 14 ore al giorno.
Mentre la Zona D comprende località che si trovano soprattutto al Centro o al Sud Italia, qui i riscaldamenti si accendono dal 1° novembre fino al 14 aprile, per la durata di 12 ore al giorno.
Poi c’è la Zona C che comprende soprattutto località meridionali, qui i riscaldamenti possono essere accesi dal 15 novembre al 31 marzo, per 10 ore al giorno.
La Zona B riguarda Calabria e Sicilia, con le province di Reggio Calabria, Crotone, Trapani, Siracusa, Palermo, Messina, Catania e Agrigento. In queste località i riscaldamenti si possono accendere dal 1° dicembre al 31 marzo, per la durata di 8 ore al giorno.
Infine c’è la Zona A. Si tratta dell’area meno fredda che comprende le parti più meridionali della Sicilia: i Comuni di Lampedusa, Linosa e Porto Empedocle. Qui gli impianti di riscaldamento si accendono dal 1° dicembre fino al 15 marzo, per sole 6 ore al giorno.