Si decide stasera. Un consiglio dei ministri a Palazzo Chigi per limare e far rientrare i contrasti interni all’alleanza per l’ok definitivo della Legge di Bilancio. Lo scoglio resta la riconferma della quota 100.
Per il Pd è un provvedimento folle mentre i 5 Stelle – anche per il timore di attacchi della Lega – vogliono conservarlo. Spunta una “mini” rivalutazione delle pensioni.
L’adeguamento all’inflazione salirà dal 97% fino al 100% per le pensioni lorde tra 1.500 e 2.000 euro mensili.
Il beneficio sarà di pochi euro, ma il governo ha comunque voluto provare a tendere la mano ai sindacati nel tentativo di evitare di dover aprire un fronte esterno dopo quelli interni alla stessa maggioranza di governo.
I 7 miliardi di lotta all’evasione erano una cifra irraggiungibile. Così 3 miliardi arriveranno dallo slittamento di qualche mese del pagamento dell’Irpef delle Partite Iva.
Quei soldi “peseranno” sul 2020 (quando servono), invece che sul 2019. Un altro segnale il governo ha provato a darlo sugli statali. In bilancio andrà qualche centinaio di milioni in più per il rinnovo del contratto di quanto ipotizzato alla vigilia del vertice.
Complice la difficoltà di reperire risorse finanziarie sufficienti a causa della necessità di dover sterilizzare gli aumenti dell’Iva, per il 2020 lo stanziamento individuato dal governo per gli statali sarebbe soltanto di 224 milioni.