È stato un confronto a distanza ravvicinata tra due big che sognano un posto al sole alla Regione Campania. Nel corso della kermesse ‘Italia 5 Stelle’, Sergio Costa e Vincenzo Spadafora, si sono incrociati, spiati e mostrato di che pasta sono fatti. In tanti hanno sussurrato ciò che molti pensano ma non dicono ovvero che il Movimento 5 Stelle deve conquistare la presidenza della Regione Campania.
Presentare un proprio candidato e vincere dove tutto è nato, è fondamentale. Questa è la vera partita. Qui si qualifica la storia politica del Movimento 5 Stelle come lo fu, inizialmente, la Lombardia per la Lega.
La Campania è la terza regione d’Italia e la prima nelle classifiche europee con la popolazione in media più giovane del Paese. Il futuro, insomma, passa da queste parti. È qui che la politica deve accettare la sfida del rinnovamento, della rivoluzione, della rinascita.
Se Costa mostra l’arcigno senso dello Stato e delle regole ammettendo come sulla ‘Terra dei Fuochi’ che occorre fare di più e cambiare laddovè si è sbagliato, discorso diverso è per Spadafora. Scuote, arringa, ammalia e seduce mostrando di aver frequentato una scuola di alta di politica.
Spadafora non perde tempo, non lo dice ma lui lavora per candidarsi a guidare la Campania. Se il premier Giuseppe Conte fa battere il cuore ai militanti e sembra ormai il vero leader del Movimento 5 Stelle, Spadafora non da meno, scatena entusiasmi e dà l’impressione di sapere cosa vuole e cosa intende fare in concreto.
La situazione è in evoluzione, le quotazioni di Vincenzo De Luca sono in caduta libera, il Pd sembra averlo mollato mentre Italia Viva già ha fatto il suo nome per ricandidarlo. È una fase di stallo, tutto però può cambiare.
In mezzo alla tempesta restano i nomi di Costa e Spadafora come uniche certezze con quest’ultimo che punta decisamente all’assalto di Palazzo Santa Lucia.
Pier Paolo Milanese
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