Don Luigi Ciotti il fondatore del grupp Abele e dell’associazione Libera ha partecipato a una assemblea a Napoli con i lavoratori della Whirlpool.
Certo ci sono stati dei passi in avanti nel senso che si è scongiurato che il 1 novembre il sito di via Argine venisse smobilitato e apparentemente un colpo di freni è stato dato da parte della multinazionale ma restano sul tappeto tutte le incognite e i problemi irrisolti di una produzione – così dicono i vertici dell’azienda – antieconomica.
E il prete antimafia getta sul tavolo le sue carte e parla – come sempre senza retorica e guardano il mostro negli occhi – “Non sono qui per portarvi la mia solidarietà. Troppo facile, farlo a parole. Sono qui per essere vostro compagno di viaggio”.
In platea ad ascoltare il prete di strada tati operai che dallo scorso maggio resistono e non mollano. In silenzio seguono l’intervento di Don Ciotti, parole che vanno dritte al cuore e portano speranza e fiducia.
“Il lavoro è dignità – prosegue il fondatore di Libera – una società senza lavoro è morta. L’Italia ha tradito la costituzione”.
E poi senza nascondimento : “Un paese senza lavoro muore e l’Italia sta morendo, si sta suicidando, giorno dopo giorno”.
Il discorso di Don Ciotti non è una resa ma la lettura della realtà e poi ai lavoratori promette: “Saremo al vostro fianco perché la battaglia per il lavoro continui. Siete lottatori nati, non fermatevi”.