“Le situazioni devono essere chiare, il referente è lui, il capo politico è lui, io ci starò vicino, adesso non rompete i coglioni. Fatemi la cortesia, altrimenti ci rimettiamo tutti. Non siamo più quelli di 10 anni fa mettetevelo in testa”.
Così parlò Beppe Grillo. Un atto d’imperio. E se qualche attivista, portavoce, parlamentare si aspettava un confronto, una fase d’ascolto, una seria riflessione sugli errori commessi in questi mesi è meglio che se ne faccia una ragione: Luigi Di Maio è il capo politico del Movimento.
Occorre avere fiducia e fede in lui. Un mammasantissimo. Insomma, per i tanti resta solo cantare : “Come si cambia per non morire, come si cambia per non soffrire, come si cambia per ricominciare”.
Pier Paolo Milanese