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C’è chi lo considera l’Obama italiano, un leader che parla di sistema capitalistico in crisi dove occorre ed è urgente accettare la sfida e immaginare un sistema doverso, riscrivere un nuovo orizzonte nella ricerca del sogno, della felicità, del soddisfacimento dei bisogni.
Aboubakar Soumahoro, il sindacalista e sociologo distintosi in tante battaglie in sostegno per i diritti dei braccianti è tornato nella sua Napoli.
Qui ha mosso i suoi primi passi, tante battagli per i permessi di soggiorno, per il diritto alla casa, per il lavoro e contro ogni tipo di discriminazione.
Abou a Napoli si è laureato in sociologia e qui ha capito da che parte stare fondando il comitato dei migranti e poi via via diventado un dirigente sindacale nazionale dell’USB.
Ieri alla presentazione alla Sala Nugnes in via Verdi del suo libro ‘Umanitàin rivolta’ c’erano i tanti che hanno accompagnato Aboubakar Soumahoro nella sua crescita umana e intellettuale.
Una occasione per dilaogare con i lavoratori della Wirlpool, impegnati in una battaglia esempleare per non far chiudere la fabbrica, con il movimento migranti e rifugiati di Napoli, con gli addetti ai call center alle prese con l’alienazione e la solitudine.
Abou ha ascoltato e poi raccontato questi anni di lotte e illustrato il cuore ideologico dell’ ‘Umanità in rivolta’.
Rimettere al centro la persona umana, le storie personali, le anime in rivolta per l’ affermazione di un’umanità che prova ad affermare giustizia sociale e solidarietà. Un racconto di teoria e prassi come dice lui, non scontato, ne retorico ma pragmatico, sapiente e umano.
Arnaldo Capezzuto
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