Francesco Cirillo è colpevole dell’omicidio di Domenico Noviello, l’imprenditore coraggio morto per essersi opposto alle estorsioni del clan dei Casalesi.
L’imputato è stato condanna a 30 anni di reclusione. Sono stati i giudici del Tribunale di Napoli, V Sezione Corte di Assise di Appello a proninciare pochi minuti fa la sentenza di condanna.
Cirillo è finito alla sbarra perché accusato di aver fatto parte del commando di camorra che il 16 maggio di 11 anni fa uccise l’imprenditore Mimmo Noviello. Ad attendere l’importante decisione i quattro figli di Mimmo Noviello, Massimiliano, Maria Rosaria, Mimma e Matilde.
“Non perdono, ma non invoco vendetta, mi affido all’equilibrio della legge e della sua interpretazione”, sono le parole pronunciate Mimma Noviello prima della lunga camera di consiglio e dell’attesa della sentenza.
Si scrive una pagina definita di giustizia nell’aula 318 del Tribunale di Napoli. Francesco Cirillo era stato condannato, insieme ad altri nove imputati, in primo grado per aver fatto parte del commando che a maggio del 2008 uccise Mimmo Noviello. L’imputato però fu assolto in secondo grado.
La Cassazione ha richiesto un nuovo processo davanti alla Corte di Assise di Appello di Napoli. Oggi la sentenza importante e definitiva che restituisce giustizia alla famiglia di Mimmo Noviello, Medaglia d’oro al valor civile.
Si rifiutò di pagare il pizzo e denunciò e fece condannare gli estorsori in tempi in cui era difficile combattere la camorra.
Un fatto clamoroso che costò a Noviello pesanti minacce di morte e fece scattare una tutela dello Stato, gli venne concesso il porto di pistola per difesa personale.
Successivamente gli fu revocata la sorveglianza alla sua casa. Nel 2007 gli fu negato il rinnovo per il porto di pistola per difesa personale rendendolo così vulnerabile nei confronti di che gli aveva giurato vendetta.
Oggi è stata scritta una pagina di giustizia e verità.